mercoledì 24 aprile 2013

Un valido sommario...


Dopo aver superato il fatidico anno 2012 senza che accadesse nulla, almeno allo sguardo scettico e un po' timoroso del mondo, la grande maggioranza si è presa la "rivincita", anche con la complicità dei media e della stampa, accanendosi particolarmente con parenti, colleghi e amici con battutine velenose, sarcastiche e parecchio beffarde.
Ma siamo sicuri che veramente non sia iniziato da tempo e non stia accelerando un processo di cambiamento che l'Umanità non ha mai riscontrato prima? Già, perché le stranezze di questi ultimi due o tre anni cominciano ad essere veramente tante!
Proviamo ad inquadrarne alcune e ci accorgeremo che anch'esse, come le parole, sono collegate le une alle altre, come le ciliege! Fate leggere quello che sto per scrivere a tutti coloro che vi stanno vicino, e che vi hanno "martoriato" con frecciatine varie, e vedrete che la smetteranno di prendervi in giro!
Naturalmente, si cerca in tutte le maniere di trovare delle spiegazioni logiche anche quando non ve ne sono, con la classica "arrampicata sui vetri", ma è difficile darne una credibile in rapporto alla contemporaneità degli eventi e praticamente in tutti i campi!
Infatti non c'è un settore, politico, economico, sociale, religioso, geologico, faunistico, atmosferico, astronomico e via dicendo, che non sia toccato da profondi stravolgimenti che portano, chi davvero ha occhi per vedere, a domandarsi cosa stia accadendo al pianeta Terra.
Tutto è partito, in maniera eclatante direi, con la morìa dei merli o altri volatili che precipitarono dall'alto improvvisamente in ogni parte del mondo a cui hanno fatto seguito, da quel gennaio 2011 incrementandosi sempre più, migliaia e migliaia di stermini delle specie più disparate.
Ne menziono alcune soltanto dall'inizio di quest'anno ad oggi:
Calamari giganti, stelle marine, delfini e balene (anche in Italia), leoni marini, foche e trichechi, anatre e tartarughe di mare, pellicani e pinguini, seppie, aringhe norvegesi a tonnellate (30.000) come i pesci trovati morti in Brasile proprio nel lago che ospiterà le Olimpiadi nel 2016.
 
 
Ed ancora, un'ecatombe di gamberi e granchi in Cile, di mante a Gaza, oltre 600 uccelli acquatici trovati sulle rive degli stagni in Nuova Zelanda, 3000 tonni al largo di Dubai, per non parlare delle api che ormai stanno scomparendo in tutto il mondo.
La lista è impressionante come il ritmo cronologico che viene scandito a tamburo battente nell'inconsapevolezza generale. In ogni caso, chi volesse sincerarsene dettagliatamente può documentarsi (QUI).
Ma la morìa delle specie animali non è la sola avvisaglia di questi tempi apocalittici perché, come vedremo, ce ne sono molte altre inusuali. L'identificazione delle cause, nonostante tutte le congetture possibili e le ipotesi più astruse rimangono in alto mare.
Continuano anche a manifestarsi boati, suoni e rumori inquientanti sia dal sottosuolo che dal cielo in varie parti del Pianeta, per esempio in Michigan e in New Jersey, ma anche in Italia, nel mantovano pochi giorni fa, simili ai rombi sinistri avvenuti nel Fadalto bellunese l'anno scorso.
 
 
Proprio nel gennaio 2012 ho postato due messaggi (QUI) di chiarimento provenienti da Monique Mathieu che spiegano le molteplici cause sia delle morìe come dei forti tremori e ronzii che si odono nel mondo.
Abbiamo poi le fratture nel terreno, lunghe anche chilometri come nel Corno d'Africa, le frane e le voragini a volte immense, chiamate "sinkhole", che si aprono all'improvviso inghiottendo auto, case e quant'altro (esempi ne sono la città russa di Samara o il buco della Louisiana che si allarga sempre più).
Ciò diventa un dramma, quando anche le persone, com'è accaduto in Florida ad un trentacinquenne scomparso in un baratro mentre dormiva nella sua camera da letto, vengono ingoiate dalla terra che si apre letteralmente sotto i loro piedi.
Ma in Louisiana, il 3 gennaio 2013, è avvenuto un altro fatto insolito perché i corsi d'acqua in località Bayou Corne hanno iniziato a ribollire formando enormi bolle e causando di conseguenza lo sterminio di qualsiasi forma vivente.
La stessa cosa succede dalla fine del 2012 al fiume russo Olkhovka nella cittadina di Yekaterinburg che si è trasformato improvvisamente in un flusso d'acqua calda a temperatura molto alta e letale per i pesci ed altre specie.
 
 
 
Si è registrato un aumento delle attività sismiche e vulcaniche in tutto il mondo.
I geologi stanno monitorando parte dei 1000 vulcani, sommersi ed emersi, che caratterizzano la "Cintura di Fuoco" (Ring of Fire), la linea di congiunzione delle placche tettoniche che dalle Filippine giunge fino al Sud America.
I grafici attuali mostrano un chiaro incremento in tutto il Pianeta riguardo alla forza dei terremoti per gravità e frequenza.
Questi  risultati  sono  in  accordo  con  la   statistica  USGS  che  mostra  un  aumento  della sismicità oltre la magnitudo 5.0 ed una diminuzione della profondità con manifestazioni più vicine alla superficie terrestre.
Un terremoto nel Parco Nazionale di Yellowstone nel Wyoming è stato sentito fino al Montana e all'Idaho. È avvenuto il 15 dicembre 2012 e si è concentrato nel nord-ovest dello Stato ed anche se non ci sono stati danni, dobbiamo ricordare che la caldera del vulcano più grande del mondo si trova proprio lì.
Esso infatti è inattivo da 74.000 anni ma negli ultimi tempi ci sono stati 144 piccoli terremoti in loco (anche ora mentre sto scrivendo) che hanno fatto risalire il magma sotterraneo in modo continuo e gli esperti temono la possibilità di un'eruzione che sarebbe la terza in 2,1 milioni di anni.
 
Parco Nazionale di Yellowstone nel Wyoming
 
Questo vulcano, sotto lo splendido Parco, si estende per 70 km di lunghezza, 30 km di larghezza e si trova a 8 km di profondità sotto la crosta terrestre. Nel caso di un'eruzione esplosiva renderebbe inabitabili due terzi degli Stati Uniti.
Ma non è il solo a preoccupare gli esperti perché anche in casa nostra non si sta meglio in quanto a minacce eruttive devastanti: basta pensare al Vesuvio, ai Campi Flegrei, il cui terreno si sta sollevando, al Marsili che è il più grande d'Europa, allo Stromboli e all'Etna.
I Campi Flegrei (QUI)  sono un supervulcano, come lo Yellowstone o il Toba in Indonesia e ultimamente con i microterremoti che provocano il bradisismo e le accumulazioni di gas nel terreno fanno prevedere che stiano preparando un'eruzione.
In questa zona partenopea essa è già avvenuta circa 30-40 mila anni fa e la relativa cenere si trova tuttora nel Mediterraneo, in Bulgaria e persino in Ucraina. Ecco perchè il 31 gennaio 2013 è stata innalzata la soglia da "livello base" a "livello di attenzione".
Non parliamo poi del Marsili, vulcano sommerso nel Tirreno a 140 km dalla costa calabro-siciliana che ultimamamente viene trivellato per poterne estrarre energia termica!? (La follia, la stoltizia e l'insensatezza degli uomini non cesserà mai di stupirci, purtroppo!).
Ma passiamo a considerare tra le stranezze emblematiche di questi ultimi tempi le invasioni di specie varie che infestano il nostro Pianeta.
 
 
Le cavallette, di biblica memoria, che hanno appena funestato l'Egitto a milioni, provenienti dal Sudan e voracissime, quindi distruttive, sono arrivate fino in Israele.
I merli che per giorni interi a stormi incalcolabili hanno oscurato il sole in una cittadina della California, Hopkinsville (alla Hitchcock), svolazzando sulla città con uno stridìo allucinante e spargendo immense quantità di guano bianco in ogni luogo possibile.
I ragni, di una specie nuova e assassina, che in India nel 2012 hanno causato due decessi uscendo dalle loro tane in seguito alle inondazioni.
Anche in Australia, nel marzo scorso, per lo stesso motivo dovuto ad alluvioni, si sono avute ragnatele gigantesche create da questi insetti di grandi dimensioni tanto da essere chiamati "ragni-lupo".
La stessa cosa è avvenuta a Sant'Antonio da Platina in Brasile dove sono letteralmente "piovuti" dal cielo a migliaia, per fortuna di un genere più piccolo l'anelosimus eximius, calandosi da una incredibile immensa ragnatela principale che avevano tessuto.
L'invasione di zanzare sarebbe normale, in determinate condizioni in giro per il mondo, se non fosse per il genere Psorophora ciliata o "Gallinipper" che è 20 volte più grande di quelle che conosciamo ed una ferocia da primato su tutti gli insetti tanto che si pensa sia stata modificata geneticamente per combattere la febbre Dengue in Brasile. Gli entomologi le aspettano in Florida anche quest'anno.
Infine le chiocciole, sì, ma non quelle che siamo abituati a vedere nei nostri giardini dopo i giorni di pioggia! Questa specie "Achatina fulica" che ha invaso la stessa Florida (notizia del 16 aprile), è una chiocciola africana gigante (importata illegalmente), grande come un ratto!
 
"Achatina fulica"
 
È naturale che spaventi gli agricoltori perché è particolarmente vorace e non disdegna alcun vegetale ma nemmeno lo stucco delle case da cui attinge calcio per il suo guscio. Di questi esemplari dal 2011 ne sono stati raccolti ben 117.000 da quando sono stati scoperti negli USA.
Ma la concentrazione di accadimenti strani dal 2012 prosegue con le acque dei mari o dei fiumi che si tingono di rosso, come ad esempio il mar d'Azov in Russia, lo Yangtze, il fiume più lungo dell'Asia, il mare di Bondi Beach a Sidney in Australia o la pioggia rossa della città di Kanur nello stato del Kerala in India.
E nonostante si possa pensare ragionevolmente che tutto questo avvenga a causa della proliferazione di alghe o di altri motivi plausibili, colpisce la simultaneità degli eventi ed anche l'acuirsi di taluni fenomeni estremi come le straordinarie grandinate verificatesi di recente.
Il 1 febbraio 2013 sono caduti "chicchi" di grandine delle dimensioni di massi su alcuni villaggi nel sud dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh, uccidendo 9 persone e in quei venti minuti distruggendo bestiame, case, raccolti e provocando ingentissimi danni economici agli abitanti.
 
 
Analogamente è avvenuto in Cina il 25 marzo di quest'anno, nella provincia meridionale del Guangdon e dello Hunan con 12 vittime, danni per 40 milioni di euro e 74.000 evacuati.
Ma gli accadimenti più eclatanti in questo scorcio 2013 sono quelli astronomici. Bagliori insoliti nei cieli che sono iniziati già nel 2012 e caduta di meteoriti in diverse parti del globo hanno catalizzato l'attenzione dell'Umanità intera.
Scie di fuoco sono apparse in Italia dal 4 gennaio per passare al Giappone il giorno 22, subito dopo in Russia il 15 febbraio, con la pioggia di cristalli meteorici che hanno ferito circa 1200 persone, poi San Francisco in California, dove è stato visto un forte bagliore e a seguire Cuba, la Florida e l'Arabia Saudita che il 19 dello stesso mese ha subìto una vera pioggia di fuoco.
Anche la Lettonia e la Finlandia sono state testimoni del passaggio di un bolide infuocato che andava verso il golfo di Riga. Nel Michigan è caduto l'8 Marzo e la sua scia è stata segnalata in ben nove stati americani. Il 3 aprile invece è toccato alla Norvegia, un meteorite è precipitato nella zona di Norheimsund a circa 200 km da Oslo.
L'ultimo avvistamento di un globo infuocato è avvenuto in Spagna il 13 aprile mentre si stava dirigendo verso Madrid, ma l'impatto non è avvenuto perché sicuramente è stato deviato per frantumazione ad opera dei Galattici, così come hanno fatto in Russia. E su questo esiste un video molto interessante.
 
 
 
Sì, molti storceranno il naso a queste mie asserzioni, intanto però sono aumentati gli avvistamenti UFO in tutto il mondo e in particolare quelli delle flottiglie! Esiste un "cover up" in atto, specialmente negli Stati uniti sin dai tempi di Eisenhower nel 1954, con relativo "patto scellerato" (QUI) alieno dalle conseguenze tragiche per l'Umanità, e ci è stato nascosto tutto!

Incredibili le cose che sono e stanno ancora venendo alla luce, basta documentarsi seriamente e non solo per sentito dire! Dall'auto-attentato alle Torri gemelle (documentatissimo!), all'esistenza di una Oligarchia segreta che manovrando dietro le quinte ha reso schiavi i popoli.
Non mi posso dilungare su questo perché di tali realtà e saturo il web! Termini come "Haarp", "Scie chimiche", "Vaccini micidiali", "OGM", "manipolazioni genetiche", "creazioni in laboratorio di virus letali" ecc. ecc.
I progetti, anche dichiarati sfacciatamente da Bill Gates (QUI) per esempio, tramite vaccini, di decimare una gran parte del genere umano sono purtroppo super-assodati!
La gente comincia a "svegliarsi" dal torpore millenario nel quale è precipitata, rendendosi conto che non è costituita solo da energia-materia, ma anche e soprattutto, da una Forza spirituale e sostanziale che non muore perché eterna.
Questa è la ragione di così tante rivolte popolari in giro per il Pianeta; ci si sta rendendo conto di essere stati manipolati e asserviti da una élite criminale e senza scrupoli che ha condotto gli Esseri umani nel baratro della fame, della povertà e dell'ignoranza.
 
 
La crisi monetaria globale, iniziata nel 2008 in USA, ha svelato la profonda corruzione generalizzata di Stati, Governi, Banche, Multinazionali, Onlus e persino del Vaticano, portando le Nazioni ad un iniquo ed astronomico debito (voluto), per poi depredarle dei loro beni, come in Grecia.
In conseguenza della presa di coscienza dell'opinione pubblica, hanno iniziato ad essere indagati, costretti a dimettersi o addirittura arrestati migliaia e migliaia di banchieri, top-manager, e dirigenti vari nell'assoluto silenzio delle reti informative di tutto il mondo, un esempio (QUI) e (QUI) 
Le dimissioni, peraltro più scioccanti e discutibili, sono giunte quest'anno proprio dal vertice della Chiesa, da Benedetto XVI, ma prima ancora dalla Regina Beatrice d'Olanda, dal capo della CIA David Petraeus, dal direttore generale della BBC George Entwistle e l'elenco continua... anche (QUI).
Dopo questa rapida scorsa socio-politica-economica ritorniamo ai fatti ambientali ricordando, a proposito di cambiamenti, che il Polo Nord magnetico (QUI) sta ormai spostandosi verso la Russia a quasi 64 km l'anno, a detta del NOAA.
 

Questo è strettamente correlato ai grandi sconvolgimenti climatici e planetari. Infatti il nostro Sole, con le sue potenti emissioni elettromagnetiche, ne sta dando conferma con la sua intensa attività esplosiva.

Sul magnetismo e le sue problematiche c'è un messaggio dei Galattici (QUI) molto rassicurante, ricevuto tramite Sheldan Nidle che ho pubblicato il 10 Gennaio 2013.

Ma dal cielo dobbiamo aspettarci molto di più perché è stato rivelato, da fonti autorevoli (in un'altalena di conferme e smentite come al solito), e questo lo si conosce dai tempi della Sumeria, che un corpo celeste chiamato Pianeta X si è avvicinato al nostro sistema solare.

QUI, altri due messaggi interessantissimi di Monique Mathieu sull'approssimarsi di Nibiru. Nel secondo, molto più datato, troverete la frase sottolineata: "Invece avrete delle preoccupazioni con altre comete, altri asteroidi". Non è incredibile?
 
 
 
 
Non è il caso qui di ampliare questo argomento nei dettagli perché ci porterebbe lontano ma qualche accenno va fatto.
Il 30 Dicembre del 1983, il quotidiano Washington Post si occupò del decimo Pianeta in un articolo di Thomas O'Toole intitolato "Mystery Heavenly Body Discovered" ovvero "Scoperto Misterioso Corpo Celeste".
La relazione riportava che: "Un corpo celeste probabilmente molto più grande del pianeta Giove e così vicino alla Terra da poter far parte di questo sistema solare è stato individuato in direzione della costellazione di Orione da un telescopio orbitante denominato "IRAS".



Perchè in seguito non si è dato risalto alla dichiarazione ufficiale fatta dall’astrofisico Jim McCanney dell’osservatorio australiano di Learmonth, che ha parlato chiaramente di questa sfera in avvicinamento entro la fine di Giugno 2013?
Sembra che tale misterioso pianeta transiti vicino alla Terra ogni 3.600 anni ed abbia un forte potere gravitazionale tanto da attirare a sé asteroidi, detriti o comete ed alterare l'equilibrio elettromagnetico di qualsiasi altro corpo stellare che incrocia.

Il crop circle di Santena (TO) - Il Link dell'articolo QUI





























Ecco perché, avvicinandosi a noi sempre più, abbiamo cominciato ad essere bersaglio di meteoriti che sono al suo seguito al pari delle comete in arrivo, tra cui la brillantissima "Ison". Questi bolidi celesti non sono altro che sue avanguardie e non era mai accaduto che ben quattro eventi cometari si mostrassero a noi in così breve lasso di tempo.
L'arrivo di Nibiru è stato annunciato in tutte le maniere possibili, persino dalle scritture sacre di tutto il mondo oltre che dalle tradizioni Maya o dagli indiani Hopi ma soprattutto in epoca moderna ne abbiamo raccolto il messaggio dai cerchi nel grano che i nostri Fratelli dello spazio hanno inteso farci conoscere.
Sono proprio loro che proteggendoci amorevolmente per limitarci i danni, come è avvenuto in Russia e non solo, dal momento che sono intervenuti innumerevoli altre volte (ad esempio per neutralizzare pericolose testate nucleari, come da video qui di seguito), restano e saranno i nostri Angeli Custodi fintanto che noi, ancora addormentati spiritualmente, ci sveglieremo alla Grande Realtà che ci aspetta.
 
 
 
Non facciamo l'errore di sottovalutare tutti questi segni evidenti e chiari che si presentano ai nostri occhi e alla nostra ragione ma cerchiamo di intravederne il comune denominatore.
È un fatto evidente che ci sia in atto una grande trasformazione ma dobbiamo sapere che come è avvenuto al tempo delle piaghe d'Egitto, e qui se disponiamo di una profonda vista interiore ne vedremo la corrispondenza, queste manifestazioni sono portatrici di un messaggio straordinario, di una magnifica stupefacente Aurora che si fa incontro all'Umanità presentandosi come Nuova Terra Promessa.
 
 

Alcune considerazioni su Enrico Letta

  l comunicato di Mario Borghezio:

"Napolitano non si smentisce, dopo il capo europeo della Trilateral Monti, ci ha scodellato per la carica di Presidente del Consiglio un altro assiduo frequentatore del Club Bilderberg e della Trilateral Commission. Il nostro Paese è quindi destinato a continuare a subire i diktat dell'alta finanza mondiale e dei poteri occulti. Fino a quando? " ...
 
APPROFONDIMENTI su ENRICO LETTA

"Enrico letta, uomo di Bilderberg, Trilaterale, Aspen Institute. Insieme a Monti"
http://www.nocensura.com/2012/12/enrico-letta-uomo-di-bilderberg.html

"I POTERI FORTI E IL PARTITO DEMOCRATICO"
http://www.nocensura.com/2013/01/i-poteri-forti-e-il-partito-democratico.html

"Enrico Letta e la sua amata "agenda Monti": ecco i suoi obiettivi dichiarati"
http://www.nocensura.com/2012/12/enrico-letta-e-la-sua-amata-agenda.html

"Ecco l'elenco dei partecipanti al Bilderberg 2012. C'è anche Gianni Letta"

http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-lelenco-dei-partecipanti-al.html

"Conoscete Aspen Institute Italia?" (Enrico Letta è il vice presidente... ha la stessa carica nel PD)
http://www.nocensura.com/2012/03/conoscete-laspen-institute-italia.html

ALTRI APPROFONDIMENTI ESTERNI:
 
"Enrico e Gianni Letta una famiglia al governo"
http://www.lastampa.it/2011/11/11/italia/politica/enrico-e-gianni-lettauna-famiglia-al-governo-z1ApCxxDODEpwr96wdCezO/pagina.html

"Travaglio mette all'angolo Gianni Letta (braccio destro di Berlusconi) davanti al nipote Enrico Letta del PD."
http://youtu.be/JlQ2kCmcnZ4

"MPS ANTONVENETA: IL CONSULENTE ERA GIANNI LETTA"

http://crisis.blogosfere.it/2013/01/mps-antonveneta-il-consulente-goldman-sachs-era-letta-gianni.html

Un Letta per ogni stagione.

Prima Gianni, poi figli e nipoti, ora Maria Teresa numero due di Croce Rossa Italiana...
http://ilcentro.gelocal.it/regione/2013/02/02/news/un-letta-per-ogni-stagione-1.6463343

"Chi è Gianni Letta?"
Recensione della "biografia non autorizzata"
http://www.ilrecensore.com/wp2/2010/02/chi-e-gianni-letta/

Articolo de "Il Giornale" che lo definisce 'Enfant Prodige"... lo criticano un po', ma lo rispettano, visti i rapporti di B. con lo zio, però illustra molte vicende interessanti...

http://www.ilgiornale.it/news/interni/letta-jr-lex-enfant-prodige-che-si-smarrito-strada-832438.html

LE SCHEDE DI WIKIPEDIA:

http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta

http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Letta

fonte 

Il Papa: "Ior necessario fino a un certo punto"

Il Pontefice interviene in merito alla banca vaticana: "La Chiesa non è un'organizzazione. Un cristiano che si chiude in se stesso tenendo nascosto ciò che Dio gli ha donato, non è un cristiano". E saluta gli operai della E.On di Sassari augurandosi "equa e rapida soluzione"

CITTA' DEL VATICANO - Lo Ior? "Tutto è necessario, gli uffici sono necessari, ma sono necessari fino a un certo punto". Papa Francesco lo afferma durante l'omelia della messa quotidiana nella Casa Santa Marta. Ci sono alcuni dipendenti della banca vaticana in cappella e il pontefice si rivolge a loro: "Scusate eh", dice con un sorriso. "Noi, donne e uomini di Chiesa  -  puntualizza  -  siamo in mezzo ad una storia d'amore: ognuno di noi è un anello in questa catena d'amore. E se non capiamo questo, non capiamo nulla di cosa sia la Chiesa". Cita persino Stalin, nell'omelia: "Un capo di Stato ha chiesto quanto sia grande l'esercito del Papa". E aggiunge Francesco:  "Alcuni cristiani hanno sbagliato per ragioni storiche, hanno sbagliato la strada, hanno fatto eserciti, hanno fatto guerre di religione". Ora invece si tratta di imparare "con i nostri sbagli come va la storia d'amore" perché la Chiesa "non cresce con i militari, ma con la forza dello Spirito Santo. Perché la Chiesa non è un'organizzazione".

Cosa sia importante perseguire, il pontefice lo ribadisce poco dopo, nell'udienza generale alla quale hanno partecipato circa centomila fedeli in una piazza San Pietro gremita: "Specie in questo tempo di crisi", dice, non ci si deve chiudere in se stessi "nascondendo ricchezze spirituali e materiali, ma aprirsi, essendo solidali". Porta anche un esempio concreto, citando il brano evangelico del giudizio universale che parla di accogliere i forestieri: "Penso ai tanti stranieri che ci sono nella diocesi di Roma: cosa facciamo per loro?" chiede il Papa.  E al termine dell'udienza, salutando i fedeli italiani e in particolare gli operai sardi della E.On, che mercoledì scorso non erano arrivati in piazza per un ritardo aereo ("sembra che stavolta l'aereo sia arrivato", ha scherzato il Papa) e che da mesi sono al centro di una vertenza lavorativa, Francesco parla anche della situazione economica che "in Sardegna è in tutto il Paese è particolarmente difficile": "Serve un incisivo impegno per aprire vie di speranza", esorta il pontefice, raccomandando il "rispetto dei diritti di tutti e specie delle famiglie".

Tutte le parole pronunciate oggi da Bergoglio viaggiano sui temi sociali: "Questo  -  ha insistito  -  è il tempo dell'azione, in cui mettere a frutto i doni di Dio non per noi stessi ma per lui e per gli altri, è il tempo in cui far crescere il bene nel mondo". Francesco ha ripreso la parabola dei talenti e lanciato un monito duro: il brano evangelico, ha detto, "fa riflettere su come impegniamo i doni ricevuti da Dio" e "un cristiano che si chiude in se stesso tenendo nascosto ciò che Dio gli ha donato, non è un cristiano". Sullo sfondo c'è ancora ancora il discorso del giudizio universale, che il Papa torna a citare ricordando che alla fine dei tempi "saremo giudicati sulla carità". Ma, ha chiarito, non è una prospettiva che deve fare paura: deve invece spingere a vivere il presente un'esistenza "fatta di azioni, fede, amore". E se la fede è un dono, gli uomini "per portare frutti" devono vivere un'esistenza "aperta a Dio". I cristiani, in particolare, devono essere concentrati sull'incontro con il Creatore, "che significa saper vedere i segni della presenza di Dio".

Francesco si è rivolto anche ai giovani, continuando nello stile di dialogo con la piazza inaugurato nelle recenti apparizioni pubbliche. "In piazza ho visto molti giovani, è vero? Dove sono questi giovani?", ha chiesto per far levare il grido dei gruppi presenti tra i due bracci del colonnato. Poi ha lanciato un appello accorato anche per i ragazzi. "La vita ci è data per donarla", ha detto. Aggiungendo poi: "Cari giovani, non abbiate paura di sognare cose grandi".
di ANDREA GUALTIERI

fonte 

martedì 12 febbraio 2013

Cosa succede in Grecia mentre da noi c'e' la campagna elettorale?

L'articolo è un pò lunghetto ma merita veramente di essere letto fino in fondo per capire come stanno le cose e come andremo a finire noi se davvero non cambiamo...

AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA IL GOVERNO E LA POLIZIA GRECA. LA GRECIA E’ COLLASSATA. MA A NOI NON LO DICONO PERCHE’ SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE

L’ho saputo davvero per caso. Il che la dice tutta.
Me ne stavo amenamente trastullando con un amico di lunga data, un giornalista neo-zelandese, con il quale ci incontriamo in un sito, chesscube.com, dove ci sfidiamo in un nostro personale duello a scacchi mentre chattiamo scambiandoci informazioni sull’Europa e su quello che accade nel continente australe e nel sud-est asiatico, di cui lui è un attendibile esperto.
A un certo punto, mi fa:
“E che ha detto Bruxelles della bomba di Amnesty International?”
“Quale?”
“Quella di tre giorni fa che gli ha ammollato il filosofo francese in piena riunione sul budget dell’Unione Europea”.
(sconcertato dalla mia ignoranza dei fatti, nonché fortemente incuriosito, chiedo ragguagli in merito)
“Ma sì, quella dei rapinatori delle banche”
“Quali banche? Dove?”
“Nel nord della Grecia”
“Chi?”
“Gli anarchici, i ragazzi arrestati e poi torturati dalla polizia”.

A questo punto mi arrendo e confesso di non sapere di che cosa stia parlando.

E così, vengo a sapere da un neo-zelandese che abita in quel di Auckland, a 22.500 chilometri di distanza, 12 ore di fuso orario prima di noi, dall’altra parte del mondo, nel continente più lontano (in tutti i sensi) dalla nostra vecchia e cara Europa, che cosa sta accadendo a 1.000 chilometri da Roma, nel territorio che è stata la culla originaria della nostra civiltà.

E tutto grazie ad Amnesty International.

Faccio delle telefonate e mi butto in rete a caccia di notizie. In Italia, nulla. In giro per l’Europa, anche.

Notizie strabilianti in Sudamerica, in Canada, in California e sembra dovunque tra i bloggers scandinavi e nord settentrionali che scrivono nelle loro lingue.

Descrivono e raccontano qualcosa che sta accadendo in questi giorni di cui a nessuno è stata detta neppure una parola, né a Roma, né a Berlino, né a Parigi né a Londra.

Tantomeno a Madrid.

Parlano della Grecia.

Ma in termini nuovi.

Nel senso che riferiscono di una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in Italia e diffuse in Spagna dove sta esplodendo la tangentopoli iberica delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al controllo.

La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.

Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”. Si tratta della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rfiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea. Hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose.

Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli  hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali

Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa. Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.

E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.

Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.

Silenzio assoluto.

Nessuna risposta.

Censura totale.

Nessun candidato alle elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale.

Ecco qualcosina che ho trovato in rete.

Grecia: anarchici torturati, Amnesty chiede un’inchiesta.

Emergono particolari scioccanti sul caso dei quattro giovani arrestati sabato e torturati dalla polizia ellenica. Lo scandalo supera i confini nazionali e Amnesty International punta il dito contro Atene.

Anche Amnesty International, in una nota diffusa ieri, ha chiesto l’apertura di una inchiesta sulle torture inflitte dalla polizia ellenica a quattro giovani arrestati lo scorso 1° febbraio 2013, perché sospettati di aver partecipato alla rapina di una banca di Kozani, nel nord della Grecia. Due dei quattro detenuti sono accusati di far parte del gruppo armato di ispirazione anarchica “Cospirazione delle cellule di fuoco”.

“Le autorità greche non possono pensare di risolvere i loro problemi con Photoshop. Questa cultura dell’impunità dev’essere fermata. Su questa vicenda occorre indagare in modo efficace, imparziale e approfondito, in modo che i responsabili siano identificati e portati rapidamente di fronte alla giustizia” ha dichiarato Amnesty International. Le foto dei quattro giovani con i volti tumefatti per le botte e le torture ricevute hanno fatto nei giorni scorsi il giro del mondo, dopo la pubblicazione delle immagini su alcuni siti istituzionali da parte delle autorità elleniche che hanno in questo modo voluto rivendicare gli arresti. Non prima di aver tentato di ritoccare e ripulire le istantanee a colpi di Photoshop, per cercare di cancellare parte delle prove dei pestaggi che comunque sono apparsi evidenti. Il “lavoro” di ripulitura delle foto infatti è stato fatto così male e di fretta che l’operazione è diventata un vero e proprio boomerang per il governo Samaras e in particolare per il ministero degli interni di Atene. Nel tentativo maldestro di cancellare le ferite più gravi gli improvvisati tecnici della polizia hanno completamente stravolto il viso di uno dei quattro giovani, mentre ad un altro hanno schiarito i capelli biondi così tanto da farli diventare quasi bianchi. E non è quindi bastato impedire ai quattro arrestati di contattare famigliari e avvocati per 24 ore, aspettando che le ferite provocate si rimarginassero almeno un po’.

Nel tentativo di salvare il salvabile la polizia ha affermato poi che i quattro sarebbero stati feriti nel corso dell’arresto e il ricorso alla forza si sarebbe limitato al necessario. Una versione poco credibile e smentita immediatamente. Medici e i familiari, infatti, hanno da subito denunciato che il brutale pestaggio è avvenuto proprio durante e subito dopo la detenzione, quando gli agenti hanno voluto punire gli arrestati per la matrice politica antisistema dei loro presunti crimini.

Uno degli arrestati, il ventenne Nikos Romanós, ha dichiarato: «I miei motivi erano politici. Considero me stesso prigioniero di guerra. Non mi considero una vittima. Non voglio querelare i poliziotti che mi hanno picchiato. Desidero che il mio maltrattamento sensibilizzi le coscienze dei cittadini».

Non è la prima volta che alcuni giovani vengono torturati dalla polizia. Nell’ottobre 2012, 15 manifestanti antifascisti avevano denunciato di essere stati torturati all’interno degli uffici del quartier generale della Polizia di Atene, il GADA, dopo il loro fermo durante una manifestazione antifascista nelle vie della capitale.

Fonte:  contropiano.org (organizzazione comunista italiana)


Ecco l’inizio di un breve articolo che Barbara Spinelli ha pubblicato tre giorni fa, facendo capire qualcosa (ma senza spiegare un bel nulla, il consueto minuetto della sinistra nobile e miope): “I prìncipi che ci governano, il Fondo Monetario, i capi europei che domani si riuniranno per discutere le future spese comuni dell’Unione, dovrebbero fermarsi qualche minuto davanti alla scritta apparsa giorni fa sui muri di Atene: “Non salvateci più!”, e meditare sul terribile monito, che suggella un rigetto diffuso e al tempo stesso uno scacco dell’Europa intera. Si fa presto a bollare come populista la rabbia di parte della sinistra, oltre che di certe destre, e a non vedere in essa che arcaismo anti-moderno”.
Barbara Spinelli (http://www.blitzquotidiano.it/frase-del-giorno/barbara-spinelli-democrazia-scomparsa-agenda-monti-1437036/), “Se anche Keynes è un estremista”, La Repubblica, 6 febbraio 2013

Ecco come il sito di Le Monde, il più autorevole quotidiano francese comunicava la notizia con un pezzullo che, se non altro, avrebbe potuto incuriosire qualcuno:

La Grecia e il Portogallo devono uscire dall’Euro: la teoria di Hans-Werner Sinn

Non ce la fanno più, in Grecia. Non ci riescono e non riusciranno mai a riprendersi. Per questo, l’economista tedesco Hans-Werner Sinn, da sempre contrario agli aiuti, è sempre più convinto che la Grecia e il Portogallo debbano temporaneamente uscire dall’euro, svalutare le proprie monete del 30-40% e diventare così più competitive, ridando ossigeno alle loro economie e all’occupazione. Secondo Sinn, infatti, le politiche di austerità imposte dall’Europa non miglioreranno la situazione in questi Paesi, con il rischio che prima che arrivi la ripresa scoppino guerre civili. Solo se l’Eurozona accettasse l’uscita temporanea di uno stato membro, allora si potrebbe evitare il peggio.

Un’altra risposta alla crisi greca arriva dal capo divisione “business treasury, global banking & markets” del Royal Bank of Scotland, Moorald Choudhry, che ritiene necessaria la totale cancellazione del debito ellenico.


In Usa sono venuti a saperlo leggendo il Huffington Post on line, ripreso anche dal Wall Street Journal e dal canale televisivo Bloomberg che ha fatto un servizio sulla situazione greca. Da noi niente.

Ecco l’articolo apparso sul media statunitense, tradotto in italiano:

Grecia: Quanto tempo ancora per la Giunta?

una piccola panoramica di cosa succede in Grecia, solo temporanemanete fuori dai riflettori...

di Bill Frezza, HUFF POST  – Si dice spesso che per avere un assaggio del nostro futuro dovremmo studiare le lezioni del passato. Oppure possiamo osservare il destino di coloro che camminano a pochi passi davanti a noi, nella strada che sembriamo destinati a compiere. Prendete la Grecia…

Gli sfortunati Greci sono riusciti a tenersi fuori dalle prime pagine dei giornali per un paio di mesi, ma la pentola in ebollizione della politica greca non ha smesso di bollire. Miseria diffusa e disperazione alimentano l’illegalità e la violenza. La sensazione che il paese sta cadendo a pezzi sta portando i partiti politici estremisti, sia di sinistra che di destra, a vomitare una retorica apocalittica e a riempire inesorabilmente il vuoto lasciato dal centro, screditato e al collasso.

Leggete le storie di tutti i giorni che compaiono sulla stampa greca (che si potrebbero trovare solo sepolte nelle ultime pagine dei giornali americani) e senza dubbio vi chiederete: “Fino a quando questa gente fiera sopporterà un tale degrado?”

CRISI DELLA GRECIA – Per combattere il contrabbando e l’esplosione dell’evasione fiscale, il governo greco ha aumentato le tasse sul gasolio per il riscaldamento domestico del 50 per cento. Con sorpresa di nessuno (tranne quelli che credono che le tasse non influenzano il comportamento), le vendite di gasolio per riscaldamento sono crollate del 75 per cento: otto greci su 10 sono passati alle stufe a legna. Questo ha fatto esplodere un buco di 400 milioni di euro sulle previsioni del gettito dell’imposta.

E da dove stanno prendendo tutto questo legno i Greci?
Stanno tagliando le foreste. Gli ambientalisti sono furiosi, mentre intere colline vengono spogliate. E’ stato anche riferito di un antico e venerato albero d’ulivo, sotto le cui fronde Platone insegnava ai suoi studenti, scomparso una notte per essere bruciato in qualche camino greco.

E dove è che va tutto quel fumo? Nell’aria vicino a Atene, che è diventata così carica di fuliggine e di smog che le autorità sono in allarme per il rischio di una crisi di sanità pubblica. La soluzione proposta? Il governo sta promuovendo l’uso di moderne, ecocompatibili stufe a legna!

Gli scioperi sono all’ordine del giorno, cosa che non dovrebbe essere sorprendente, dato che molti scioperanti non vengono pagati nemmeno quando si presentano al lavoro. La disoccupazione ha superato il 26 per cento, mentre la Grecia fa a gara con la Spagna per l’onore di essere al top del disastro economico europeo. La disoccupazione giovanile ha superato un incredibile 55 per cento. I capifamiglia anziani e di mezza età non vedono speranza per il futuro, e i suicidi sono schizzati alle stelle. Il club del baratto sta sostituendo la moneta, come i Greci riscoprono il vero significato del denaro. E mentre il mercato nero sta facendo un lavoro ammirevole per prevenire la fame, le conseguenze sulle entrate fiscali sono così disastrose che il governo sta considerando di vietare le operazioni in contanti superiori a 500 euro, per costringere i cittadini a utilizzare carte di credito o altri metodi di pagamento tracciabili.

Una serie di piccoli attentati e attacchi incendiari hanno scosso Atene. Bande di teppisti armati di bastone hanno preso di mira gli immigrati e le minoranze con pestaggi in corsa. Hanno sparato attraverso le finestre dei politici caduti in disgrazia. Un gruppo di guerriglia urbana il cui nome si può tradurre come “Circolo dei Fuorilegge/ Nucleo della minoranza militante fuorilegge”, rivendica attentati contro giornalisti colpevoli di difendere la politica del governo. Raramente ci sono degli arresti per questi reati.

Quanto tempo passerà prima che a qualcuno venga l’idea intelligente di mettere in scena un incendio del Reichstag?

Studiate il carattere greco e vi troverete un intreccio inesplicabile di contrasti. Da un lato, si rappresenta la caricatura di gente pigra, scansafatiche, evasori fiscali che sorseggiano ouzo con gli amici nella taverna, pagati per un lavoro del governo trovato dallo zio. D’altra parte, il greco ha uno spirito combattivo così feroce che anche Hitler lodò l’abilità marziale dei Greci: “Per amore della verità storica devo testimoniare che i greci, tra tutti gli avversari che ci hanno affrontato, hanno combattuto con grande audacia e disprezzo della morte.”

Chiunque ritiene che la situazione ormai fuori controllo della Grecia si concluderà in pace sta sognando. Non vi è alcun piano credibile per una ripresa economica. Il PIL greco sta implodendo. Le multinazionali stanno levando le tende, a volte vendendo le loro operazioni greche a un euro solo per uscirne. Nessun investitore straniero sano di mente metterebbe i soldi in un nuovo business lì, e gli imprenditori locali che cercano di farlo, di solito restano strangolati in un groviglio di burocrazia che nessuna mazzetta può districare. L’industria del turismo è ancora appesa a un filo, ma quando scioperi e violenze oltrepasseranno la soglia di fastidio e le prime notizie di vittime straniere arriveranno ai titoli dei giornali, i turisti internazionali rapidamente andranno altrove.

 E così la pentola a pressione bolle e l’orologio fa tic tac.

Articolo originale: Greece: How Long Until Junta? (http://www.huffingtonpost.com/bill-frezza/how-long-until-junta_b_2542993.html)

Ecco un articolo apparso in Italia, in rete, che non ha avuto alcuna eco né diffusione.

Allarme bilancio per la Grecia in recessione

di:  Andrea Perrone (http://www.rinascita.eu/index.php?action=search&q=Andrea+Perrone&dove=f) a.perrone@rinascita.eu

È sempre critica la situazione economica della Grecia per l’aggravarsi dei conti pubblici, mentre proseguono le manifestazioni di tutte le categorie per opporsi alle manovre lacrime e sangue decise dal governo ellenico e imposte dalla troika dell’usura internazionale (Ue-Bce-Fmi).
L’allarme sui conti del Paese è partito direttamente dal ministero delle Finanze greco che ha rivelato una decisa diminuzione degli introiti nel mese di gennaio. Secondo informazioni infatti dello stesso dicastero, le entrate si sono ridotte del 7% rispetto all’obiettivo fissato e del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’ammanco, secondo le fonti, ha raggiunto quota 305 milioni di euro ed è dovuto soprattutto alla diminuzione delle entrate dell’Iva, ridottesi del 15% per effetto del calo del giro degli affari e del consumo del gasolio da riscaldamento. Un segnale molto chiaro del livello raggiunto dalla crisi economica frutto dell’austerità e della conseguente recessione che strozza famiglie e imprese elleniche. A questo si aggiunge la difficile situazione sociale che rappresenta una vera e propria polveriera a causa della disoccupazione record in aumento crescente, pari al 26,8%, mentre quella giovanile tocca addirittura il 56,6%.
Nel Paese intanto proseguono senza sosta le proteste di moltissime categorie, fra cui quelle degli agricoltori e dei portuali. Tensioni e parapiglia alle manifestazioni degli agricoltori. Migliaia di persone si sono messe in coda, davanti a una sede ministeriale ad Atene, per approfittare della distribuzione gratuita di cibo voluta dagli stessi agricoltori decisi a protestare contro gli alti costi di produzione. A questo scopo i coltivatori hanno chiamato a raccolta pensionati, indigenti e disoccupati per riempire i loro sacchetti di frutta e verdura, e in questo modo condannando la politica di austerità e recessione voluta dal governo del primo ministro conservatore Antonis Samaras. E se gli agricoltori non intendono cedere anche i portuali sono sul piede di guerra, pronti a tutto. Dopo giorni di sciopero, per tutta risposta però il governo ha inviato le forze del’ordine in tenuta antisommossa sui moli del porto del Pireo. I contadini delle isole dal canto loro hanno dato l’assalto ai traghetti per obbligarli a levare le ancore e non far marcire i prodotti raccolti dalle loro terre. Nel frattempo mentre gli agricoltori protestavano anche i marittimi facevano sentire la loro voce, con uno sciopero generale attraverso il quale chiedevano gli arretrati e si opponevano con decisione alla riforma del settore, che li potrebbe danneggiare irrimediabilmente. A impugnare la bandiera della protesta nei porti del Pireo sono ormai da alcuni giorni con una serrata senza sosta proprio i marittimi ellenici. Le loro richieste si fondano sul pagamento immediato degli stipendi arretrati, visto che molti armatori approfittano della crisi che attanaglia il Paese per rallentare il pagamento del loro compenso mensile, e, soprattutto, per la decisa opposizione alla riforma avviata dal governo che prevede la liberalizzazione del settore, tanto più che la flotta della capitale ellenica rappresenta la prima industria del Paese in grado di generare ben il 16% del Prodotto interno lordo.

Ma le misure di austerità e di stampo iperliberista rischiano di far chiudere molti istituti come il Pammakaristos, che ospita ben 130 tra bambini e adulti affetti da disabilità mentale. Il taglio del 62% dei fondi pone un grande punto interrogativo sul loro futuro e su quello delle loro famiglie che non sono in grado di accudirli a tempo pieno, 24 ore su 24. a questa già difficile situazione si aggiunge il mancato pagamento degli stipendi e una riduzione degli stessi per i 50 impiegati che si prendono cura dei piccini, molti dei quali soffrono di una grave sindrome, l’autismo, che provoca alterazioni nella comunicazione e nei rapporti sociali. Difficile risulta essere anche la situazione economica di questi lavoratori che non ricevono uno stipendio da cinque mesi. In più la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare a causa dell’offerta da parte delle istituzioni di 11 euro al giorno a disposizione dell’Istituto per ogni assistito. Cifra questa assolutamente bassa per coprire le spese di pasti, personale medico e scolastico. Per quanto sta accadendo in Grecia e altrove nell’Eurozona bisogna come sempre ringraziare i tecnocrati di Bruxelles e i banksters dell’usura internazionale che stanno facendo di tutto per arricchirsi a piene mani dalla crisi da loro innescata.


Consiglio a tutti di leggere un lunghissimo, esaustivo articolo del Prof. Eric Toussaint, docente di Scienze Politiche all’Università di Liegi e ordinario di Storia moderna e contemporanea presso l’università di Sorbona a Parigi, nonché Presidente del Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo e membro del CAIC (Commissione presidenziale di controllo integrale del credito pubblico) in Francia.
(lo trovate qui: Link: http://www.investireoggi.it/economia/la-grecia-verso-il-default-uscire-dalleuro-per-non-morire/#ixzz2KJqp1U6c   “Grecia-Germania: chi deve a chi? Creditori protetti, popolo greco sacrificato” di Eric Toussaint).

E’ un intervento molto lungo e tecnico ma ritengo che sia utile per chiunque abbia la curiosità, la pazienza, il tempo, l’energia e la passione civica europea di voler capire che cosa è accaduto in Grecia e che cosa sta accadendo. Questo intervento, il professore lo ha pubblicato sul suo sito in data 16 novembre 2012, alla vigilia del default greco, inviandolo anche alla BCE e al Consiglio d’Europa.. Ma all’ultimo momento (naturalmente senza che nessuno di noi sapesse nulla) hanno deciso di “salvare” la Grecia, lo scorso dicembre, ovverossia hanno dato altri 16 miliardi di euro d’aiuto che hanno portato il totale debito a 350 miliardi di euro, superiore del 152% al pil greco, il che vuol dire che “tecnicamente” non potranno mai pagare nulla. Di quei 16 miliardi avuti, 15 sono stati versati immediatamente per pagare gli interessi consolidati sul debito pregresso, consentendo in tal modo alle banche tedesche, francesi e italiane di poter presentare  dei bilanci in attivo.

Ecco che cosa si sono inventati, detto in massima sintesi:

le banche europee sono al collasso, tutte; la Grecia e il Portogallo sono diventate fondamentali per organizzare un giro di fatture contabili da accreditare al sistema bancario europeo; si comportano nel seguente modo: la BCE presta 10-20 miliardi alla Grecia all’interesse ufficiale dell’1%, sostenendo che così si riprende; il governo si prende la sua bella tangente e ringrazia; il giorno dopo fa un bonifico e usa quei soldi per pagare gli interessi alle banche private europee che è calcolato in un originale 9% al quale va aggiunto il successivo 12% per il ritardo e poi aumentato di altri interessi per via di un meccanismo matematico-finanziario che si chiama “anatocismo” che significa il calcolo del debito di interesse sull’interesse non pagato in modo tale da raggiungere una cifra vertiginosa perché gli interessi si sommano in progressione geometrica. In tal modo, le banche europee possono mostrare bilanci in profitto relativi a soldi che NON hanno avuto dalla BCE e che vengono iscritte in bilancio come se fossero guadagni di esercizio. La BCE applaude e dice: “ma voi banche siete solidissime, allora vi presto dei soldi perché avete i conti a posto”. Se la Grecia e il Portogallo dichiarano di non pagare più, le banche europee di ogni singolo paese sono costrette a vedersela con i propri debiti VERI, quelli non immessi in bilancio. Quindi loro (compresi noi italiani) devono a tutti i costi mantenere in vita il sistema bancario greco-portoghese, per evitare che falliscano MPS, Unicredit, Societè General, Dredsner Bank, Santander, ecc.

E la Grecia e il Portogallo affondano senza nessuna speranza MAI di potersi riprendere. Le persone, le esistenze degli esseri umani coinvolti in questo giochetto non contano, non vengono prese in considerazione.

Noi italiani le abbiamo sulla nostra coscienza, è inutile girarci intorno.

Noi italiani, come nazione e come stato, stiamo affamando, affondando e distruggendo due paesi, la loro popolazione, con l’unico obiettivo di nascondere i nostri debiti, pensando di poterla far franca, senza capire che si tratta soltanto di questione di tempo.

Il che, oltre a essere stupido e criminale, è infantile e perdente.

E’ come pagare uno strozzino indebitandosi con un altro strozzino.

Io non voglio avere sulla coscienza le vite di milioni di greci e portoghesi per consentire ai miei concittadini di guardare il festival di Sanremo così ricco e pieno di allegri e costosissimi cotillons..

Trovo, tra l’altro, ignobile l’attività di censura imposta dall’Unione Europea su ciò che sta accadendo in Grecia, perché a Bruxelles sono terrorizzati all’idea che possa scattare un fenomeno di emulazione.

Così come trovo davvero surreale che si parli di budget dell’Europa senza far menzione del fatto che un paese membro dell’euro è collassato e sono alla vigilia di una esplosione di violenza sociale che non sono più in grado di poter contenere.

Neppure il minimo accenno.

Che cosa c’è da fare, dunque?

Sapere e avere il coraggio di informarsi.

Capire che i partiti attualmente candidati (PD PDL Udc Lega Nord  Monti lista civica) sono intercambiabili e complici di questo meccanismo. Lo hanno fatto in Grecia, lo stanno facendo in Portogallo, lo faranno anche da noi e in Spagna.

Votare per loro, vuol dire contribuire ad aumentare le possibilità che si realizzi il loro piano.

L’immagine che vedete in bacheca è relativa a una pietra miliare della nostra civiltà: è un antico teatro greco dove è nata e si è sviluppata la tragedia greca.

Ci dormono oggi i senzatetto il cui numero è in gigantesco aumento.

I turisti non ci vanno più perché il ministero lo ha chiuso al pubblico trasformandolo in un dormitorio pubblico del disagio collettivo.

La trovo una immagine agghiacciante.

Questa è l’immagine che l’Europa esporta nel mondo.

Non si può rimanere indifferenti dinanzi a tutto ciò.

E a chi chiede: “ma io che cosa posso fare?” non posso che rispondere: “puoi molto, puoi moltissimo: puoi non votarli più”.

Perché se i loro suffragi crollano e il sostegno elettorale del popolo italiano verrà loro meno, allora, saranno inevitabilmente costretti a rifare i conti, rivedere le loro posizioni, cambiare rotta.

E così, nel nostro piccolo, avremmo dato un contributo anche ai greci e ai portoghesi.

Si tratta di coniugare intelligenza a solidarietà attiva.

Questo vuol dire essere davvero europei.

A questo serve la Cultura: a ricordarci come si fa  sentirsi semplicemente Umani.

Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/
Link: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/02/amnesty-international-denuncia-il.html

giovedì 31 gennaio 2013

Il Kamut non è il nome di un grano ma un’invenzione commerciale


Ha buone proprietà nutrizionali ed è eccellente per la pastificazione, ma non è stato “risvegliato” da una tomba egizia e non è adatto ai celiaci. Inoltre viene coltivato e venduto in regime di monopolio, ha un costo eccessivo, e una pesante impronta ecologica. Luci ed ombre del Kamut – o meglio, del Khorasan: un tipo di frumento che tra l’altro abbiamo anche in Italia
“Kamut” non è il nome di un grano, ma il marchio commerciale (come “Mulino Bianco” o “McDonald’s”) che la società Kamut International ltd (K.Int.) ha posto su una varietà di frumento registrata negli Stati Uniti con la sigla QK-77, coltivata e venduta in regime di monopolio e famoso in tutto il mondo grazie ad un’operazione di marketing senza precedenti.
C’è chi chiama questa varietà il “grano del faraone” perché si racconta che i suoi semi sono stati ritrovati intorno alla metà del secolo scorso in una tomba egizia ed inviati nel Montana, dove dopo migliaia di anni sono stati “risvegliati” e moltiplicati.
Il frumento prodotto e venduto con il marchio Kamut è coltivato negli Stati Uniti (Montana) e nel Canada (Alberta e Saskatchewan), sotto lo stretto controllo della famiglia Quinn, proprietaria della società K.Int.; in Italia è importato solo da aziende autorizzate e può essere macinato solo da mulini autorizzati. Tutti i prodotti che portano il marchio sono preparati e venduti sotto licenza della K.Int e sotto il controllo della Kamut Enterprises of Europe.
Il marketing decisamente efficace che è alla base del successo del Kamut ha fatto leva su tre aspetti: la suggestiva leggenda del suo ritrovamento, l’attribuzione di eccezionali qualità nutrizionali ed una presunta compatibilità per gli intolleranti al glutine. Parliamone.
Il Frumento orientale o Grano grosso o Khorasan – lo chiamiamo col suo nome tramandato, comune e “pubblico”, mentre Kamut è un nome di fantasia registrato – è una specie (Triticum turgidum subsp. turanicum) appartenente allo stesso gruppo genetico del frumento duro: presenta un culmo (fusto) alto anche 180 cm; ha la cariosside (chicco) nuda e molto lunga, più di quella di qualunque altro frumento; è originario della fascia compresa tra l’Anatolia e l’Altopiano iranico (Khorasan è il nome di una regione dell’Iran); nel corso dei secoli si è diffuso sulle sponde del Mediterraneo orientale, dove in aziende di piccola scala è sopravvissuto all’espansione del frumento duro e tenero.
L’invenzione commerciale del ritrovamento
Dunque, per trovare il Khorasan in Egitto non era (e non è) davvero necessario scomodare le tombe dei faraoni; senza contare che un tipo di Khorasan era (e, marginalmente ancora è) coltivato anche tra Lucania, Sannio e Abruzzo: è la Saragolla, da non confondere con una omonima varietà migliorata di frumento duro ottenuta da un incrocio e registrata nel 2004 dalla Società Produttori Sementi di Bologna. Inoltre non bisogna dimenticare che la germinabilità del frumento decade dopo pochi decenni, per quanto ideali siano le condizioni di conservazione. Tutto questo porta a riconoscere nella storia del presunto ritrovamento del Khorasan/Kamut solo una fantasiosa invenzione commerciale, elaborata per stimolare il desiderio di qualcosa di puro, antico ed esotico. E, a onor del vero, la stessa K.Int. ha preso le distanze sulla leggenda che, per altro, ormai non ha più bisogno di essere incoraggiata.
Dai dati oggi disponibili, di fonte pubblica e privata, tra gli elementi di maggiore caratterizzazione del Khorasan ci sono un elevato contenuto proteico, in generale superiore alla media dei frumenti duri e teneri, e buoni valori di beta-carotene e selenio; per le altre componenti qualitative e nutrizionali non ci sono differenze sostanziali rispetto agli altri frumenti.
Glutine: non ne è né privo né povero
Bisogna, infatti, chiarire che, come ogni frumento, il Khorasan è inadatto per l’alimentazione dei celiaci, perché contiene glutine (e non ne è né privo né povero, come, poco responsabilmente, una certa comunicazione pubblicitaria afferma o lascia intendere) e ne contiene in misura superiore a quella dei frumenti teneri ed a numerose varietà di frumento duro.
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Kamut: glutine secco 15,5%, glutine/proteine 94,5%
Frumento duro: glutine secco 12,5%, glutine/proteine 87,5%
Farro dicocco: glutine secco 14%, glutine/proteine 79%
Frumento tenero: glutine secco 13,4%, glutine/proteine 80,6%
Farro spelta: glutine secco 17,1%, glutine/proteine 93%
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Detto ciò, il Khorasan è certamente un frumento rustico, con ampia dattabilità ambientale, eccellente per la pastificazione. Come ogni frumento che non è stato sottoposto a procedimenti di miglioramento genetico o ad una pressione selettiva troppo spinta, e proprio per questo motivo pare sia più facilmente digeribile dalle persone che soffrono di lievi allergie e intolleranze, comunque non riconducibili alla celiachia: ma questo è proprio ciò che si può dire dei farri e delle “antiche” varietà di frumento duro e tenero. Se la sua coltivazione è biologica (come permette la sua rusticità e come, per i propri prodotti, assicura il disciplinare del marchio Kamut), si può dire che senz’altro è un prodotto salutare, senza però scadere in esagerazioni né in forzature incoraggiate dalla moda e dal marketing del salutismo.
Costi elevati, per il portafoglio e per il Pianeta
Restano ancora tre aspetti che gettano un’ombra sul prodotto a marchio Kamut (ma non sul Khorasan!):
  • il monopolio commerciale imposto dalla K.Int. su un frumento tradizionale che, come tale, dovrebbe invece essere patrimonio di tutti, e più di chiunque altro delle comunità che nel tempo lo hanno conservato e tramandato;
  • il costo eccessivo del prodotto finito (dall’80 al 200% in più di una pasta di comune grano duro biologico), poco giustificabile a sostanziale parità di valori qualitativi e nutrizionali, dovuto al regime di monopolio, ai costi di trasporto, ai diritti di uso ed ai costi di propaganda, ma dovuto anche agli effetti di un mercato dell’eccellenza che trasforma il cibo in oggetto di lusso, di gratificazione e di distinzione, e che specula sul desiderio di rassicurazione e sul bisogno di salute;
  • la pesante impronta ecologica legata allo spostamento di un prodotto perlopiù coltivato dall’altra parte del Mondo che arriva sulle nostre tavole attraverso una filiera molto lunga (migliaia di chilometri), e che, solo per questo fatto, non è compatibile con la filosofia della decrescita e con l’attenzione al consumo locale, fatto se possibile a “chilometro zero”.
Note
Per i dati riferiti in questo articolo sono stati consultati i siti dell’Associazione Italiana Celiachia(www.celiachia.it), dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (www.inran.it), dellaKamut International (www.kamut.com), dell’United States Department of Agricolture (www.usda.gov), dell’Insitute Sciwentifique de Recherche Agronomique , l’articolo di A. R. Piergiovanni, R. Simeone, A. Pasqualone, “Composition of whole and refine meals of Kamut under southern Italian conditions” suChemical Engineering Transactions, 2009, vol. 17: 891-896. Alcuni dati sonostati indicati da Oriana Porfiri (comunicazione personale).
Fonte originale: aam Terra Nuova, marzo 2010, n°248, pagg.73-76 / Autore: Massimo Angelini / Fonte: solleviamoci.wordpress.com
http://dionidream.wordpress.com/2013/01/31/il-kamut-non-e-il-nome-di-un-grano-ma-uninvenzione-commerciale/