venerdì 28 settembre 2012

OCEANO INDIANO e terremoti

La Terra si spezza (sotto l'Oceano Indiano)

Lo scorso 11 aprile due terremoti di magnitudo 8,7 e 8,2 hanno scosso l'Oceano Indiano. A provocarli una rottura nel mezzo della placca indo-australiana, che si sta spezzando in due

Al largo dell'Oceano Indiano la crosta terrestre si sta letteralmente spezzando. Ad annunciarlo fragorosamente è stata, sostengono tre studi pubblicati su Nature, la coppia di terremoti di magnitudo rispettivamente 8,7 e 8,2, che l' 11 aprile 2012 hanno scosso questa parte del pianeta. Secondo i tre paper infatti, sotto l'Oceano Indiano la placca indo-austrialiana si starebbe spezzando in due placche più piccole, o addirittura in tre, e le scosse sarebbero state causate proprio dalla tensione accumulata in questo processo di formazione di un nuovo confine.

È dagli anni '80 che i sismologi sostengono che la questa parte della crosta terrestre si sarebbe potuta rompere. Stando alle principali teorie della tettonica a zolle, la placca indo-australiana ha cominciato a deformarsi internamente circa  50  milioni di anni fa, e occorreranno altri milioni di anni e migliaia di terremoti di grande intensità prima che questo processo arrivi a compimento. Secondo il primo dei tre studi, coordinato da Matthias Delescluse, un geofisico dell' Ecole Normale Supérieure di Parigi, alla base della rottura vi sarebbe  la tensione accumulata dai movimenti della placca verso nord, dove si scontra con la placca eurasiatica.

A questa tensione, spiegano gli scienziati nel loro lavoro, si aggiunge poi quella dovuta alle tensioni e rotture sul margine orientale della placca. Infatti, esaminando i cambiamenti nello stato di tensione immediatamente precedenti ai due eventi del 2012, Delescluse e la sua équipe hanno scoperto ad aver acceso la miccia della loro esplosione essere state proprio le conseguenze di altri due terremoti avvenuti lungo questo confine orientale. Il primo è quello di magnitudo 9,1 responsabile dello tsunami che il 26 dicembre 2004 si è abbattuto sull'isola di Sumatra, portando alla morte di oltre 228mila persone; l'altro è un terremoto di minore intensità del 2005. 

Nel secondo studio, i ricercatori guidati da Thorne Lay della University of Santa Cruz in California,  hanno invece esaminato più profondamente la dinamica degli eventi dell'11 aprile, scoprendo che la prima scossa ha interessato ben quattro diverse faglie. Secondo il lavoro del team di Lay, questo terremoto si potrebbe suddividere infatti in quattro scosse più piccole, di magnitudo 8,5, 7,9, 8,3 e 7,8, durate in tutto due minuti. Queste avrebbero provocato la rottura di tre faglie perpendicolari tra loro e in una quarta perpendicolare a esse. Una quinta faglia sarebbe stata invece coinvolta nel secondo dei due terremoti.

Questo interessamento multifaglia si è riflesso, mostra lo studio, nel pattern di faglia emerso dopo le scosse, uno dei complessi mai studiati. I pattern di faglia sono quegli insiemi di linee di faglia che possono essere tracciate sulla superficie terrestre dopo un terremoto, come delle cicatrici che restano sulla pelle a lungo dopo una ferita. Solitamente la maggior parte dei terremoti si propagano lungo una sola faglia, e non quattro o anche più come in questo caso in cui, tra l'altro, una delle faglie è scivolata per almeno una ventina di metri.

Il terzo studio ha infine preso in considerazione gli strascichi di questi tremori giganti, rivelando che per ben sei giorni dopo i due terremoti, altre scosse di magnitudo 5,5 e oltre hanno avuto luogo in diverse parti del pianeta. “ Le scosse di assestamento sono di solito circoscritte alle immediate vicinanze dell'evento principale”, spiega il primo autore dello studio Fred Pollitz geofisico dello   US Geological Survey a Menlo Park, California. 

Solitamente, poi, spiegano i ricercatori, i terremoti più violenti sono quelli cosiddetti strike-up, quelli in cui due faglie si scontrano e una slitta sotto l'altra. Quelli in cui due faglie scorrono una accanto all'altro si chiamano strike-slip. Quello di magnitudo 8,7 della scorsa primavera è probabilmente il più intenso terremoto di questo tipo mai registrato da quando si usano i moderni sismografi, è stato avvertito in tutta l'area compresa tra India e Australia, toccando anche il sud e il sud-est asiatico. Quasi sicuramente è anche il più forte registrato all'interno di una placca e non ai suoi margini.  La sua natura strike-slip fortunatamente ha impedito che si generassero grandi tsunami come quello del 2004.

fonte:  http://daily.wired.it/news/scienza/2012/09/27/terremoti-rottura-placca-terrestre-oceano-indiano-183456.html

Notizie dalla Bolivia

Evo Morales all’atacco: “Gli Stati Uniti sono il primo governo terrorista al mondo”

Parlando prima della Assemblea Generale dell’Onu il presidente boliviano Evo Morales ha accusato direttamente gli Stati Uniti di essere intervenuti in Libia solo per il petrolio di praticare il “terrorismo di Stato”.

Evo Morales, il presidente della Bolivia, è intervenuto prima dell’Assemblea Generale dell’Onu per attaccare frontalmente il governo degli Stati Uniti, a suo dire “il primo governo terrorista nel mondo che pratica terrorismo di Stato”. Inoltre Morales ha anche criticato l’embargo economico che Washington continua, a dispetto di ogni pressione internazionale, a mantenere ai danni di Cuba. Morales ha definito l’embargo come un “blocco genocida, che viola i diritti di tutto un popolo“. Morales ha anche commentato la decisione degli Stati Uniti di inserire la Bolivia nella lista nera dei paesi che non combattono il narcotraffico classificandola come una “decisione politica”. La Bolivia infatti, ha puntualizzato il presidente, ha diminuito la superficie coltivata di coca senza morti nè feriti, e soprattutto “rispettando i diritti umani”. Il presidente boliviano ha difeso il diritto della Bolivia a preservare le piantagioni di coca nel territorio boliviano per fini medici, e ha puntualizzato che la coca non è cocaina. Morales ha poi affrontato anche il tema economico, analizzando la situazione economica in Bolivia e nel mondo. Secondo lui il suo governo è riuscito a diminuire di oltre il 20% l’estrema povertà del paese, e ha migliorato la sua situazione finanziaria nazionalizzando il capitale privato: “Ci troviamo nel tempo dei popoli per la richiesta di eguaglianza e dignità da parte degli abitanti. I modelli che concentrano il capitale in poche mani provocano ingiustizie“. A questo riguardo ha raccomandato ai paesi del mondo di nazionalizzare e recuperare le sue risorse naturali “perchè sono del popolo e non delle multinazionali“.

fonte: http://tribunodelpopolo.com/2012/09/27/evo-morales-allatacco-gli-stati-uniti-sono-il-primo-governo-terrorista-al-mondo/

Marte: c'era acqua !!!

Curiosity: acqua su Marte, l'annuncio della NASA

Lo rivela il Washington Post, la sonda ha trovato tracce di un corso d'acqua sul pianeta rosso



Lo rivela il Washington Post, la sonda ha trovato tracce di un corso d'acqua sul pianeta rosso
Curiosity ha trovato tracce di un antico corso d'acqua su Marte. Si tratta della prima prova della presenza di acqua sul pianeta. Gli scienziati stanno studiando le immagini delle pietre cementate in uno strato di roccia conglomerato. Il corso d'acqua scorreva con vigore in tutta l'area su cui il rover si sta muovendo.

I sedimenti, secondo gli scienziati, sono una possibile prova che il cratere una volta era pieno d'acqua, della cui esistenza passata vi sono invece le prove nella disposizione delle pietre, che denotano antichi torrenti, di cui sono visibili i letti e relativi sedimenti alluvionali.

"Dalla dimensione dei pezzi di ghiaia in essa trovati, siamo in grado di interpretare che l'acqua scorreva alla velocità di 3 metri al secondo", ha detto il co-ricercatore William Dietrich della University of California, Berkeley.

Le immagini sono state diffuse dalla Nasa. Potrebbe essere la prova della presenza di vita sul pianeta rosso. Il team di scienziati userà Curiosity per analizzare nei dettagli la composizione delle rocce.

L'acqua, secondo i primi calcoli, scorreva su Marte probabilmente diversi miliardi di anni fa, anche se una data esatta sarà difficile da determinare. Quello che è certo è che "un lungo ruscello fluente può essere un ambiente abitabile".

martedì 25 settembre 2012

Asperatus: La nuova nuvola da apocalisse

Asperatus: La nuova nuvola da apocalisse

Immense e minacciose svaniscono senza scaricare la tempesta. I meteorologi non sanno dire come si formano e perché.
Sono enormi, cupe e molto misteriose. Stiamo parlando di grandi nubi che, in formazioni fantastiche, sono state viste negli ultimi tempi sovrastare alcuni paesaggi europei, oscurandoli. Un mistero per i metereologi: perchè si formano? Come fanno a distribuirsi in forme così articolate, difficili anche solo ad immaginarle e estremamente variegate nei colori e nelle sfumature, tanto da meritarsi dalla Royal Metereological Society (RMS), che ha tentato di imbrigliarle nell’ufficialità scientifica, il nome di nuvole “Asperatus”, termine latino che si può rendere con “tempestoso”, “ruvido”,”accidentato”.
Rosario Marcianò, l’esperto di manipolazioni climatiche ha detto al riguardo: “Come scrive il meteorologo Scott Stevens, le asperatus sono un genere di nuvola un tempo molto rara, che aveva genesi con temperature molto basse ecomunque al di sotto dello zero termico. Cosa che ora non è, verificandosi il fenomeno anche in estate. Le asperatus sono il risultato di manipolazioni climatiche.
Riporto l’articolo di Jean Etienne per Futura-Sciences tradotto da Giuditta per http://tuttouno.blogspot.it.
L’apparizione di un inedito tipo di nuvola nel “bestiario” meteorologico è un fatto rarissimo. Eppure è quello che si è prodotto, con l’asperatus, una formazione nuvolosa impressionante.

Delle strane forme di nuvole hanno fatto recentemente capolino nei cieli della Gran Bretagna e dellaNuova Zelanda, ma anche in altri luoghi del globo.
Particolarmente tormentate e opache, esse rassomigliano al mare agitato e oscurano consiederabilmente il paesaggio, dando l’impressione di annunciare una violenta tempesta. Eppure, esse finiscono sempre col dissiparsi senza produrre niente di particolarmente grave.
Queste nubi sono apparse su delle foto trasmesse regolarmente dai membri della Cloud Appreciation Society.
« Abbiamo provato ad identificare e classificare tutte le immagini di nubi che abbiamo, ma ce ne erano che non facevano parte di alcuna categoria, ho cominciato dunque a pensare che questo poteva essere un unico tipo di nube», racconta Gavin Pretor-Pinney, il fondatore dell’associazione.

Hanmer Springs, Nuova Zelanda. da Cloud Appreciation Society / Merrick Davies.

Cedar Rapids, Iowa (USA). da Cloud Appreciation Society / Don Sanderson.

Cedar Rapids, Iowa. Da Cloud Appreciation Society / Jane Wiggins.

Pianura di Canterbury, uva Zelanda. Da Cloud Appreciation Society / Laurie Richards.
Gli scienziati della RMS (Royal Meteorological Society) pensano che queste nubi dovrebbero essere inserite in una nuova categoria, che hanno deciso di chiamareasperatus, parola latina che significa brutale.
La proposta è stata presentata ufficialmente all’Organizzazione Meteorologica Mondiale a Ginevra. Se sarà accettata, asperatus prenderà definitivamente il suo posto nell’Atlante Internazionale delle Nuvole, un avvenimento che non si produceva da più di mezzo secolo.

fonte: http://www.dionidream.com/asperatus-la-nuova-nuvola-da-apocalisse/
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Ecco altre foto










































21/09/2012 Meteorite nel nord della Gran Bretagna


La rete è in fermento per una serie di avvistamenti nei cieli di Gran Bretagna e Scozia che hanno spaventato non poco i cittadini dei due stati nordeuropei. Il fenomeno è stato registrato intorno alle 22:00 di venerdì 21 settembre 2012 ed è stato descritto come una grossa palla di fuoco muoversi nel cielo con una coda di grosse dimensioni. L'avvistamento è stato confermato anche dall'Osservatorio di Kielder.
Ancora non è stato stabilito se si tratti di una meteora o di rottame spaziale in caduta libera sulla superficie terrestre. Chiaramente, appena ci saranno aggiornamenti verrano comunicati sulle pagine del Navigatore Curioso. Numerosi video del fenomeno sono stati ripresi dai testimoni.

ecco il viedo dell'avvistamento:

24/09/2012 Meteorite visto in sud Italia

Avvistamento meteorite 24 Settembre 2012 nel Sud Italia

Ieri sui cieli del sud Italia è passato l’ennesimo super-bolide di quest’estate, una mega-stella cadente che ha affascinato milioni di persone. Ne abbiamo già parlato più volte nei mesi scorsi, in altri episodi analoghi. Innanzitutto diciamo che si è trattato di un meteoroide, ossia un frammento di roccia delle dimensioni di un piccolo sasso, che è entrato nella nostra atmosfera a velocità molto elevata, che in talune circostanze può arrivare a superare i 260.000 Km/h. La visione di questi corpi è caratterizzata da una palla di fuoco che cade velocemente dal cielo, lasciando dietro di sè una scia di luce della durata di qualche secondo. Possono assumere varie colorazioni: dal bianco al rosso, dal verde all’arancione. In alcune circostanze possono addirittura esplodere, dando vita a lampi di luce spettacolari (denominati flare) e/o cambiare colorazione, originando uno spettacolo memorabile per i fortunati osservatori. Questi fenomeni infatti non possono essere previsti. Essendo imprevedibili hanno spesso osservatori del tutto occasionali. Ci sono inoltre circostanze dove i bolidi producono anche un boato dovuto all’esplosione, simile ad un tuono lontano. Questi casi però sono davvero molto rari. Meteore poco luminose possono essere osservate in qualsiasi notte dell’anno, a patto di essere in luoghi bui e lontani da inquinamento luminoso. Per capire cosa andremmo incontro se la nostra atmosfera non ci proteggesse da questi oggetti, basta osservare la superficie lunare, butterata da enormi crateri d’impatto. La scia si rende visibile in quanto l’attrito con le molecole dell’aria li riscalda sino all’incandescenza, generando luce. Bruciano generalmente ad una quota di 80 Km nella nostra Ionosfera e quando assumono una luminosità molto elevata si definiscono “bolidi”, un termine utilizzato comunemente dagli appassionati ma non accettato dalla comunità scientifica, la quale non classifica questi oggetti a seconda della loro luminosità. Non tutte le meteore sono associate a veri e propri sciami, ed in questo caso si parla di meteore sporadiche (proprio come nel caso di stasera), granelli di polvere casuale che orbitano nel sistema solare intorno al Sole, e che in modo imprevedibile possono finire sul cammino del nostro pianeta.

Eppure, gran parte dei meteoroidi che raggiungono il suolo, e che quindi prendono la denominazione dimeteoriti, appartengono proprio a questa categoria. Probabilmente questo accade in quanto questi frammenti appartenevano ad asteroidi ormai disgregati, mentre gli sciami rappresentano i resti di antiche comete periodiche che viaggiano lungo il nostro Sistema Solare. Siamo di fronte ad un evento sempre più frequente o è frutto della normalità? Senza ombra di dubbio il fenomeno delle meteore ha affascinato gli osservatori del cielo sin dalla notte dei tempi; ogni giorno l’atmosfera della Terra riceve milgiaia di corpi rocciosi, delle dimensioni di granelli di sabbia e rocce un pò più grandi, che vengono attratte dall’attrazione gravitazionale terrestre. Affinchè si possa tracciare un quadro più completo, è necessario fornire alcune indicazioni di base, come la data precisa e l’ora, la località e la luminosità dell’evento, la traiettoria, la morfologia, il colore, la durata, la persistenza dell’eventuale scia, eventuali flare o boati uditi. L’osservazione di grandi bolidi andrebbe sempre riferita a centri di raccolta o ai gruppi astrofili più vicini, in modo da fornire elementi preziosi per il loro studio. Abbiamo quindi appreso che nonostante qualcuno possa impaurirsi di fronte a questo spettacolo, si tratta di un bellissimo fenomeno naturale che soltanto i più fortunati riescono ad ammirare e che alle volte una vita intera non basta a non farci meravigliare.

fonte: http://avvistamentiecontatti.blogspot.it/2012/09/avvistamento-meteorite-24-settembre.html

domenica 23 settembre 2012

Chiesa Cattolica in Germania

Germania, scomunica per chi non paga le tasse alla Chiesa

Se non paghi, non puoi fare parte della Chiesa: questa in sostanza la scomunica a cui hanno pensato i vescovi tedeschi per chi non versa ciò che in Italia sarebbe l'otto per mille.



Se non paghi, non puoi fare parte della Chiesa: questa in sostanza la scomunica a cui hanno pensato i vescovi tedeschi per chi non versa ciò che in Italia sarebbe l'otto per mille.
Chi non paga i contributi alla Chiesa, non crede. Nel Paese natale di papa Ratzinger i vescovi si inventano la "scomunica light": se i fedeli non pagano la tassa annuale (l'equivalente del nostro 8 per mille) non possono far parte della comunità religiosa e di conseguenza non potranno ricevere sacramenti né confessarsi. Nemmeno il funerale è concesso.

Come a dire ministri di Dio sì, ma solo se ci stipendiate. La procedura introdotta dalla Conferenza episcopale tedesca ha incassato l'ok del Vaticano. Una dura risposta al grande esodo di fedeli in Germania. Dal 1990 in poi sono in media 100 mila i fedeli che ogni anno lasciano ufficialmente la chiesa per evitare di pagare l'imposta. Il record è stato toccato nel 2011 quando ne usciròno 126 mila. La controversa Kirchensteuer è una tassa che finisce direttamente nelle casse dell'anagrafe tributaria: il contribuente deve indicare se appartiene alla confessione cattolica o a quella protestante, di conseguenza gli sarà applicata una tassa con aliquote che variano dal 3% all'8% del reddito Irpef.

L'avallo di Roma giunge dopo anni di insistenze da parte dei vescovi tedeschi. A lungo il Vaticano aveva fatto valere le sue obiezioni: nel 2006 aveva chiaramente detto che non bastava dichiarare allo Stato tedesco di non essere più cattolici. Ma ora che è cambiata la musica non si capisce come mai la Chiesa, che per definizione è universale, scomunichi i fedeli tedeschi che non pagano l'obolo mentre continui a considerare cattolici i tanti Italiani che decidono di destinare il proprio 8 per mille ad altre nobili cause.

Forse la Chiesa tedesca non ha considerato che molte persone di fede cattolica possono aver deciso di non finanziarla anche a causa della crisi economica che attanaglia tante famiglie: senza voler essere blasfemi molti potrebbero considerare più importante portare a casa il pane piuttosto che spezzarlo simbolicamente durante la messa domenicale.

E se noi per provocazione ci facessimo tutti SBATTEZZARE???
andate a leggere qui
http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/

Voi lo sapevate che chi è battezzato è " suddito" delle gerarchie ecclesistiche???
Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica.

bye bye e buoni pensieri

Il pr€zzo della libertà



21 minuti per capire meglio come stanno le cose...

martedì 18 settembre 2012

Tornado di fuoco filmato in Australia

In Australia, vicino ad Alice Springs, Il regista Chris Tangey si è imbattuto in uno dei più rari ed impressionanti fenomeni della natura: un tornado di fuoco.
Così ha raccontato: "...non c'èra un alito di vento, una temperatura di circa 25 gradi Celsius, ed all'improvviso questa colonna di fuoco di circa 30 metri che si è messa a rimbombare come un aereo da caccia per circa 1 minuto...Un esperienza che si vive soltanto una volta nell'arco di dieci vite...."


Ma cos'è questo strano fenomeno?
Un tornado di fuoco è una colonna di fuoco che s'innalza dalla terra verso il cielo ad altezze riguardevole. Non si è sicuro sull'origine di un tal fenomeno ma sembra che derivi dall’incontro di una corrente di aria calda con un fiamma o un incendio presenti sul terreno. Somiglia ai vortici di polvere, chiamati diavoli di sabbia, che nascono nei deserti del sud-ovest durante le giornate soleggiate, solo che quest'ultimi trovano la loro fonte nel sole inviando un pennacchio di aria riscaldata, mentre i tornado di fuoco nascono dai punti caldi creati da incendi preesistenti che incontrano una colonna di aria calda ascendente.
Proprio per questa ragione, Marco Wyosocki, climatologo di New York e professore di scienze dell'atmosfera presso la Cornell University, stima che il termine di tornado di fuoco sia improprio ed è propenso a chiamarlo diavolo di fuoco. (Fire Devil)
Così lo descrive. "Comincia a crescere molto rapidamente, e come tutte ciò che comincia a salire, succhia l'aria circostante creando un vuoto. Quindi si ottiene questa torsione che assomiglia ad un vortice. Il vortice, alzandosi, succhia l'incendio con esso, il suo diametro comincia a restringersi ed accelera la sua rotazione." Questi diavoli di fuoco non sono rari, ma sono stati raramente avvistati, ed è per questa ragione che non si sa molto sulle dimensioni e velocità che possono assumere.
Sempre Marco Wysocki ipotizza che, in media, salgono ad un massimo di un centinaio di piedi (30 m) ruotando ad una velocità superiore di 22 miglia all'ora (35,4 chilometri all'ora). Durano da 1 a 2 minuti circa.
E' certo che il filmato ripreso dal regista Chris Tangey sarà di grande utilità per contribuire a migliorare la comprensione meteorologi dei tornado di fuoco


ecco il video:


fonte: http://meteoteam.blogspot.it/2012/09/tornado-di-fuoco-in-australia.html



lunedì 17 settembre 2012

Pollaio 3.0

Ieri ho applicato la patch "pollaio3.0" all'attuale dimora notturna dei miei "Gallus gallus domesticus" che prevede la costruzione e applicazione di un repository per la deposizione delle uova.

Parete iniziale
 

 Applicazione del piano di appoggio 1mt x 30cm con tre staffe a L


 Costruzione pareti laterali e installazione "sportello" basculante superiore per l'asportazione delle uova depositate


 Chiusura con pannello posteriore


 vista laterale a 45°


Temporanea applicazione di una ondulina (materiale di recupero) per proteggere il legno da pioggia e intemperie.

A breve provvederò alla verniciatura con impregnante e Flatting color moro.

Consigli?

A proposito...ecco il vero e unico PULCINO PIO



sabato 15 settembre 2012

IPHONE 5 ?

Foxconn: l'altra faccia dell'iPhone 5

Nuove indiscrezioni sulla Foxconn stanno rovinando la festa alla Apple, che l'altro giorno ha presentato al pubblico il "più veloce, più leggero e più sottile iPhone di sempre", l'iPhone5. Con i suoi 7,6 millimetri di spessore, il 18% in meno rispetto al modello attuale, si tratta, in realtà, della sesta generazione dello smartphone con cui la mela verde di Cupertino ha rivoluzionato il mondo della telefonia. La sesta generazione prodotta sfruttando lavoratori cinesi.
Con le parole di un giovane reporter cinese che si è infiltrato per 10 giorni come operaio, è un reportage pubblicato dallo Shanghai Evening Post, dal titolo "Foxconn Undercover", a raccontare, ancora una volta, le orribili condizioni di lavoro nell'impianto in cui si assembla il nuovo melafonino. A cominciare dai turni di lavoro massacranti, per finire con le pessime condizioni igieniche o di sicurezza e le continue vessazioni da parte dei superiori, L'inferno Foxconn è rimasto lo stesso, ripagato con un salario miserevole inferiore ai 200 euro.
"Secondo i miei calcoli, devo terminare almeno 5 mascherine di iPhone al minuto, visto che in 10 ore devo finire 3000 mascherine posteriori dell'iPhone 5. Ci sono in totale 4 linee di produzione incaricate di questo processo, 12 operai per ogni linea. Ogni linea può produrre 36000 mascherine posteriori di iPhone 5 in mezza giornata. Roba da far spavento... Finisco di lavorare alle 7 del mattino", racconta il reporter della sua terribile esperienza.
Nei dormitori la situazione è persino peggiore: "la prima notte nel dormitorio Foxconn è un incubo. Quando ho aperto il mio armadio sono usciti un sacco di scarafaggi". Al loro interno è possibile persino contare 10 persone su un letto a castello, "l'intero edificio è impregnato di un odore di spazzatura, pesce e cibo a buon mercato; vicino a ogni porta ci sono cataste di buste dell'immondizia", racconta il giornalista, che spiega di aver partecipato a un corso di formazione di 3 giorni prima di firmare un contratto molto rigido sugli obblighi dei lavoratori e poca sui loro diritti, compreso nessun accenno agli orari di lavoro.
Su un altro giornale, il China Daily, desta stupore anche un'altra vicenda: migliaia di studenti cinesi, spiega il Telegraph, sarebbero stati obbligati a lavorare nelle fabbriche della Foxconn per "stage" sottopagati, probabilmente proprio  per aumentare la produzione del nuovo modello dello smart phone. Una studentessa di contabilità di Huai'an, città della Cina orientale, ha raccontato:  "anche se le scuole hanno siglato con Foxconn un accordo per un periodo di tirocinio, non hanno informato né studenti né genitori. Una o due scuole hanno cancellato i programmi di stage con la Foxconn, ma il mio istituto li ha confermati, punendo anche alcuni studenti che si erano opposti".
Questo è il costo da aggiungere al prezzo di vendita del nuovo gioiello Apple: un'infrazione dei diritti umani incalcolabile economicamente. Insomma, nonostante gli scandali, le promesse disattese, gli insuccessi e le figuracce, nulla sembra essere cambiato. D'altronde perché le cose dovrebbero andare diversamente, visto che, come ha detto al reporter cinese-operaio un suo supervisore alla Foxconn, mostrando il frontalino posteriore del nuovo iPhone, i cinesi dovrebbero "essere orgogliosi di poterlo produrre".

CANDELA FAI DA TE

Come realizzare candele dalle arance in pochi minuti


candela_arancia_2

Come realizzare candele fai-da-te in pochi minuti? In questo periodo dell’anno ci vengono incontro gli agrumi:  sfruttando la loro buccia, infatti, è possibile creare delle simpatiche candele con pochi gesti dall'arancio che mangiamo nel nostro spuntino.

Occorrente:
1)   Arancia, clementina, pompelmo
2)   Coltello affilato
3)   Qualsiasi tipo di olio vegetale (oliva, mais, soia)

Il passaggio più difficile rimane sicuramente quello di rimuovere/mangiare la porzione centrale dell’arancia facendo attenzione a lasciare intatto lo stelo centrale. Io personalmente ho tagliato in due l’arancia e tolto la polpa utilizzando un coltello affilato partendo dal bordo esterno. L’operazione risulterà, dunque, più facile con alcune qualità di arance – tipo tarocco – che in altre in cui “lo stelo” non è delineatissimo. Ancora più semplice diventa con, ad esempio le clementine. In questo caso basterà – senza tagliare in due precedentemente il mandarino -  incidere il bordo della buccia tracciando una circonferenza e poi asportando la metà della buccia occorrente che verrà via molto più semplicemente con tanto di stelo intatto.
A questo punto servirà semplicemente riempire la cavità con olio vegetale (io ho utilizzato quello di oliva) appena al di sotto dello stelo centrale utilizzato come stoppino. La candela, vedrete, riuscirà a bruciare per diverse ore, emanando anche un buon profumo nell’aria.
Volendo, è possibile con l’altra metà della buccia ricavare “il coperchio” semplicemente facendo un buco centrale alla base.
Alcune raccomandazioni però sono d’obbligo, a partire da quella che sembrerebbe ovvia, di non posizionare la candela vicino ad oggetti infiammabili, ma in luoghi dove potete tenerla sempre sott’occhio, onde evitare spiacevoli incidenti. Insomma, come tutte le candele, meglio non lasciarla incustodita e assicurarsi che non sia inclinata (anche se la mia è venuta un po' stortina a dir la verità) in quanto l’olio potrebbe fuoriuscire e prendere fuoco la buccia stessa.
Detto questo vi sfido a realizzarne una e a postarci le vostre immagini nei commenti. 

 

mercoledì 12 settembre 2012

ALCOA: siete sicuri di conoscere bene tutta la storia?

Questa è la mente operativa dietro all'Alcoa. La stessa azienda che l'11 settembre 1973 diede il via al golpe in Cile.


klaus kleinfeld
Lasciamo perdere le commemorazioni e le piatte rimembranze retoriche e passiamo subito al sodo che ci interessa, oggi e a casa nostra.
Parliamo dunque dell’Alcoa e di Portovesme in Sardegna.
Di conseguenza, parliamo di scelte strategiche militari e di investimenti di speculazione finanziaria sui derivati nelle commodities del settore minerario.
Quella che si sta combattendo in Sardegna è guerra vera, ma non lo dicono.
Quando parlo di “guerra vera” intendo dire carri armati, bombardieri, ecc.
E di un flusso di cassa permanente di soldi per la criminalità organizzata.
Una brevissima pausa tanto per ricordare quel martedì atroce dell’11 settembre.
Non quello delle torri gemelle nel 2001.
Bensì quello del 1973, quando la Alcoa, la Enron, la ITT e la Citicorp diedero il via definitivo ai fascisti cileni per impossessarsi del potere in Sudamerica con la violenza. Avevano bisogno del controllo economico e finanziario di tutta la produzione estrattiva delle miniere di rame in Cile, del controllo della produzione di alluminio, carbone e zinco nella zona tra Il Cile, il Perù, l’Uruguay e il Paraguay. Fu quella la ragione e il motivo.
39 anni dopo la Alcoa sta di nuovo in prima fila nella gestione del riassestamento strategico delle sue aziende.
L’ufficio operativo marketing europeo nacque e si costituì a Milano, nel 1967, e da lì, grazie all’appoggio dei ceti più  conservatori della politica italiana, iniziarono a tessere le fila per il golpe in Sudamerica nei primi anni’70, come tonnellate di documenti hanno ampiamente provato da decenni.
Ho ritenuto opportuno, oggi, quindi, spiegare chi sia la Alcoa.
Chi la dirige, chi la gestisce. Chi c’è dietro.
Per comprendere che non si tratta di una “normale” battaglia sindacale.

Si tratta del nuovo scenario dell’oligarchia finanziaria planetaria da applicare all’Azienda Italia  per affossare definitivamente il paese.
Dietro l’Alcoa c’è la Citicorp che ne gestisce la finanza in un fondo creativo il cui management operativo è affidato al nucleo di Black Rock Investment, garantito da Royal Bank of Scotland e amministrato, in ultima istanza, dal quartiere generale di Goldman Sachs (è tutta robbetta ricavata da files pubblici gentilmente offerti nel 2010 e nel 2011 dalla ditta wikileaks di Julian Assange) che in questo 2012 sovrintendono, gestiscono e stabiliscono gli investimenti produttivi nel settore energetico nel pianeta.
Ecuador, Bolivia, Uruguay, Islanda, Australia, Spagna, Italia.
Queste sono le nazioni “strategicamente” più interessanti per Alcoa negli ultimi 10 anni.
Queste sono le nazioni nelle quali, nell’ultimo triennio, Alcoa ha avuto dei seri guai (oltre che perdere ingenti profitti ai quali erano abituati).
Nelle prime quattro nazioni il problema è stato risolto dai governi locali e vi spiegherò come. In Australia è stato affrontato e risolto dal Commonwealth in 36 ore tra il 28 e il 29 giugno del 2012, evitando una pericolosa crisi politica britannica venti giorni prima dell’inizio delle olimpiadi. In Spagna e in Italia (considerate ormai in tutto il mondo le due nazioni più conservatrici, più arrese, più arretrate dal punto di vista politico, completamente commissariate dai colossi finanziari) è stata scelta la linea colonialista, sapendo che in Italia e Spagna, in questo momento, è possibile fare tutto ciò che si vuole perché non esiste nessuna opposizione reale, avendo cancellato l’esercizio dell’informazione giornalistica.

La UE e il governo Monti prescrivono anche la sovranità alimentare


monsanto
Dopo aver perso la sovranità nazionale stiamo perdendo anche la sovranità alimentare. Questo è quanto si desume da due notizie che nei giorni scorsi mi hanno particolarmente colpito.
La prima è il divieto impartito dalla Corte di Giustizia della UE contro la commercializzazione (e lo scambio!) delle sementi tradizionali:
La seconda è il ricorso del Governo Monti alla Corte Costituzionale contro l’agricoltura achilometro zero”:
Il governo ricorre alla Corte Costituzionale contro la legge sul “chilometro zero”
Il motivo del ricorso del Governo contro la Regione Calabria? La “violazione del principio della libera circolazione delle merci”.

Quanto sia speciosa questa motivazione lo si può riscontrare anche dal fatto che, proprio riguardo al divieto delle sementi tradizionali, l’Avvocato Generale – nell’esprimere la sua contrarietà al provvedimento – aveva parlato di violazione “della libera circolazione delle merci” (vedi il secondo link da me citato).
Più che di libera circolazione, si dovrebbe parlare quindi di circolazione a corrente alternata (sempre a favore delle multinazionali alimentari).
È chiaro che gli eurocrati non si limitano a volere ridurre in miseria la popolazione civile: vogliono anche, impedendo alla gente di mangiare come meglio crede, e come più le garba, spezzarne ogni forma di resistenza.
Non si peritano neppure di proscrivere esempi come quello di Vandana Shiva
Nove Semi (Navdania) - La biodiversità di Vandana Shiva
L’assessore alle Risorse agricole della Regione Puglia si è dichiarato pronto a “dar battaglia”
Agricoltura: commercio sementi tradizionali; Stefàno: assurdo il divieto
C'è da fidarsi?


Il comunicato stampa del governo che include la presa di posizione contro l'agricoltura a chilometri zero

L'intervento del Ministero per le Politiche agricole e forestali a sostegno della sentenza della Corte di Giustizia europea riguardo alle sementi tradizionali:

Il Ministero rimanda al decreto legislativo n°267 del dicembre 2010, con cui è stata recepita l'apposita direttiva della Comunità Europea. Rispetto a tale decreto, e alle difficoltà di applicazione per gli agricoltori locali, vedi le obiezioni della Rete Semi Rurali:

Carlo Petrini (presidente internazionale di Slow Food): se ci sei batti un colpo!

fonte: http://ilupidieinstein.blogspot.it/2012/09/la-ue-e-il-governo-monti-proscrivono.html#more

lunedì 10 settembre 2012

Hai Facebook e sei un militare? attento a quello che posti...

Condannato a 30 giorni in psichiatria per dei post su facebook

Nonostante questa storia possa sembrare una scopiazzatura del famoso romanzo Orwelliano 1984, quella che segue non è la trama di un nuovo film di fantascenza, ma è una storia vera.
Virginia, Stati Uniti: Lo scorso 16 Agosto, l’ex marine 26enne Brandon J. Raub è stato ammanettato e trascinato in una clinica psichiatrica per aver postato su Facebook alcune frasi.



Ma cosa può aver detto di così tremendo? In breve Brandon ha accusato il governo americano di essere l’unico responsabile degli attacchi terroristici dell’11 Settembre; ha affermato che il paese è governato da un gruppo di malvagi cabalisti e ha più volte scritto che nel cielo vengono rilasciate sostanze dannose, come il bario.

domenica 9 settembre 2012

OGM - NO OGM ... questo è il problema...

Ieri l’Unione Europea ha imposto all’Italia di permettere la coltivazione del mais Ogm


L’Unione Europea impone all’Italia di permettere la coltivazione di Ogm. E’ il succo di una sentenza pronunciata ieri dalla Corte di Giustizia dell’Ue: alla faccia dell’autodeterminazione, alla faccia della promessa mai attuata di concedere agli Stati il potere decidere da sè sugli Ogm e alla faccia, soprattutto, del fatto che il 61% degli europei è contrario agli Ogm (rilevazione Eurobarometro del 2010, la più recente).
Eppure, niente da fare: il meccanismo con il quale l’Unione Europea approva la coltivazione di un Ogm è un’inarrestabile, pervasiva reazione a catena innescata dal parere favorevole emanato dall’Efsa, l’autorità per la sicurezza alimentare, anche se sulle procedure di questo parere ci sarebbe molto da ridire. E’ come un carro armato che passa su tutto e su tutti.
La sentenza di ieri (il link è in fondo) riguarda il contestatissimo mais Mon 810, ma ovviamente stabilisce un principio facilmente estendibile ad ogni varietà Ogm approvata dall’Unione Euopea.
Riassunto della giungla di dispositivi sui quali si innesta la sentenza. Da un lato ci sono questi implacabili meccanismi europei. Dall’altro c’è la riottosità dell’Italia ad applicarli. Una riottosità tradottasi essenzialmente in anni e anni di temporeggiamento.
In Italia le Regioni (competenti in materia di agricoltura) non hanno mai messo nero su bianco le norme per la “coesistenza” imposta dall’Ue fra agricoltura biologica, convenzionale e Ogm: si tratterebbe in sostanza di disporre fasce di rispetto e simili per evitare che colture di altro tipo vengano contaminate dalla presenza di Ogm.
Dato che mancano le norme per la “coesistenza”, nell’ormai lontano 2008 il ministero dell’Agricoltura aveva comunicato alla Pioneer Hi-Bred Italia (che si occupa di commercializzazione di sementi) di non poter dar seguito alla sua richiesta di autorizzare la vendita di semente di mais Ogm Mon 810.
La Pioneer ha risposto rivolgendosi appunto alla giustizia europea. E ieri è arrivata la sentenza.
Dice in sostanza: il mais Mon 810 è approvato dall’Unione Europea e quindi deve poter essere commercializzato liberamente nell’Ue. Le norme per la “coesistenza” fra colture Ogm e convenzionali non sono obbligatorie in tutta l’Ue ma dipendono dalla volontà dei singoli Stati, quindi se l’Italia non le possiede non importa.
La sentenza afferma ancora che uno Stato può essere autorizzato a vietare una coltura Ogm approvata dall’Ue solo se invoca la cosiddetta “clausola di salvaguardia”, ossia se dimostra che essa è dannosa per l’ambiente, per la salute umana o per altre colture (ovvero – traduco io – se si fa carico di studi in grado di smentire il parere favorevole iniziale dell’Efsa); in caso di pericolo imminente, uno Stato può vietare la coltivazione per tre soli mesi, in attesa della decisione in proposito dell’Ue.
Praticamente il carro armato europeo è passato sui campi italiani. Non so se, e come, possa venire fermato.
La sentenza di ieri della Corte Europea per la causa sul mais Ogm in Italia (tecnicamente: causa C‑36/11, procedimento Pioneer Hi Bred Italia Srl contro Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali)
Un vecchio articolo de Il Cambiamento l’Eurbarometro svela cosa pensano gli europei degli Ogm

fonte: http://blogeko.iljournal.it/2012/ieri-lunione-europea-ha-imposto-allitalia-di-permettere-la-coltivazione-del-mais-ogm/70460

Riciclo pannolini per bambini

NASCE IN ITALIA IL PRIMO IMPIANTO AL MONDO PER IL RICICLO DEI PANNOLINI


 
VI SIETE MAI CHIESTI DOVE VANNO A FINIRE TUTTI I PANNOLINI SPORCHI USA E GETTA?
Prima vengono gettati nel bidone del secco indifferenziato e, poi, inviati agli inceneritori oppure seppelliti nelle discariche. Si calcola che i pannolini usati rappresentano, infatti, il 3% dei 32 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno in Italia, con conseguenze devastanti sull’ambiente.L’ideale sarebbe utilizzare i pannolini lavabili, lo sappiamo bene, e smettere di produrre i pannolini ‘usa e getta’. Ma, dal momento che una grossa parte della popolazione non riesce proprio a farne a meno, un’azienda italiana ha cercato di trovare una soluzione al problema. E ci è riuscita. La soluzione innovativa a questo problema dall’enorme e devastante impatto ambientale nasce a Vedelago (Treviso) ed è destinata a fare scuola a livello globale. In questi giorni è stato installato il primo impianto al mondo per il riciclo 100% dei pannolini sporchi, presso il “Centro Riciclo Vedelago”. E non poteva essere altrimenti: il “Centro Riciclo Vedelago s.r.l.” (CRV) è un impianto di stoccaggio e di selezione dei rifiuti all’avanguardia e conosciuto in tutto il mondo.Nata alla fine degli anni ’90, l’impresa della famiglia Mardegan (soprattutto grazie all’infaticabile Carla Poli) da piccola realtà locale è diventata leader internazionale nel settore della selezione e del recupero dei rifiuti, nonché nella produzione di “materia prima seconda”.

OGGI IL CRV SI APPRESTA A COMPIERE UN ULTERIORE BALZO IN AVANTI
perché è arrivato dagli USA – dove è stato costruito, grazie alle preziose indicazioni e sotto la supervisione dei tecnici del CRV – il primo impianto al mondo per il trattamento dei pannolini ‘usa e getta’. L’impianto è destinato a realizzare la prima filiera completa per il recupero totale, al 100%, di pannolini, pannoloni e assorbenti.Si tratta di una tecnologia del tutto inedita e di un investimento da circa 5 milioni di euro, che è stato sostenuto dal CRV in partnership tecnologica con la Fater SpA, azienda italiana produttrice di pannolini usa e getta. “Fater ha scelto noi e ha scelto il Veneto”, ha dichiarato Carla Poli, fondatrice e portavoce di CRV, “perché qui esiste la punta avanzata della raccolta differenziata in Italia. L’impianto che stiamo per inaugurare è il frutto di 3 anni di ricerche e di test sul campo, alle quali ha dato un contributo determinante il Comune di Ponte nelle Alpi, nel Bellunese, dove la raccolta differenziata dei pannolini usa e getta si fa da anni”. Il Comune di Ponte nelle Alpi (Belluno), lo ricordiamo, è stato nominato per ben 3 volte “Comune più riciclone d’Italia”.“La nostra politica ambientale ed i progetti di sensibilizzazione per spostare il recupero degli scarti plastici eterogenei intervenendo alla fonte della produzione, e non a valle, hanno dato col tempo i loro frutti portando indubbi benefici alle aziende produttrici”, ha proseguito. “La nostra filosofia di precorrere i tempi ci porta oggi a riorganizzare il nostro core-business in funzione dell’importante ruolo di leader di settore nel quale, grazie ad un consolidato know-how e alle prestigiose collaborazioni internazionali, ci siamo trovati ad operare”.

ETICHETTE - COME LEGGERLE ?

Le ETICHETTE


 
AROMATIZZANTI,COLORANTI E STABILIZZANTI IMPARIAMO A CONOSCERE COSA METTIAMO NEL NOSTRO PIATTO
L’etichetta di un alimento costituisce l’unica possibilità per il consumatore di conoscere cosa sta acquistando. Per questo motivo esiste una normativa che impone che siano riportate le informazioni essenziali per esprimere un giudizio sull’alimento posto in vendita. Pensateci: se non esistessero le etichette non potremmo scegliere. Il punto chiave delle informazioni riportate sulle etichette degli alimenti è costituito dall’elenco degli ingredienti. Grazie a questo elenco possiamo capire di cosa è composto l’alimento che introdurremo nel nostro organismo e che è destinato a diventare parte di noi. Non si sottolinea mai abbastanza il fatto che le sostanze nutritive contenute negli alimenti sono destinate a comporre il nostro organismo, rimpiazzando le inevitabili perdite e le usure a cui va incontro il nostro corpo durante lo svolgimento delle nostre attività quotidiane. Dunque è opportuno fare attenzione, in quanto materiali scadenti non potranno dare origine a un corpo sano.
COM’E’ FATTA UN ETICHETTA
L’etichetta di un alimento costituisce l’unica possibilità per il consumatore di conoscere cosa sta acquistando.Gli ingredienti di un alimento compaiono in un elenco decrescente per quantità, quindi ciò che viene menzionato prima è presente in quantità maggiore rispetto a ciò che viene menzionato in fondo all’elenco. Già da qui possiamo fare una valutazione della qualità e dell’effettivo pregio del prodotto. Gli additivi compaiono sempre in fondo all’elenco, in quanto sono contenuti (fortunatamente) in quantità molto ridotte. Su di essi si sente spesso sollevare qualche ragionevole dubbio, forse per via dei codici sibillini con cui, a volte, capita di vederli menzionati: E seguita da un numero compreso tra 100 e oltre 1000. L’Unione Europea ha autorizzato circa 350 sostanze additive divise in 26 categorie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ne stima 2000 a livello mondiale. Per ogni sostanza viene stabilita la cosiddetta Dose Giornaliera Ammissibile (DGA), la quantità che può essere assunta dalla popolazione adulta nell’arco della giornata in modo sicuro.

venerdì 7 settembre 2012

La spesa di stagione del mese di Settembre

  Settembre è il mese dell’uva. Si può scegliere fra uva da tavola bianca e uva da tavola nera. Sono entrambe ottime sia a complemento dei pasti che come spuntino al posto delle famigerate merendine. L’uva è da sempre legata alla bellezza. Pensate che nell’antica Grecia, Galeno, il medico dei gladiatori, la consigliava per mantenersi in salute. Famosa è la sua ‘cura dell’uva’, col tempo caduta nel dimenticatoio. E anche i Romani, durante quei pranzi luculliani tanto amati dal cinema hollywoodiano, ne consumavano ingenti quantità.

L’uva ha tante proprietà benefiche. È ricca di vitamine A, B1, B2, C, PP e sali minerali. Contiene fibre, calcio, ferro, magnesio, fosforo e potassio. Aiuta a combattere l’anemia e anche la stipsi. Secondo alcune tesi l’uva è un anticancerogeno naturale e previene i problemi legati alla circolazione cardiovascolare. Ma non mangiatene troppa, a causa dell’elevata presenza di zuccheri è molto calorica: 60calorie per 100 gr di uva fresca; per salire a 260 in caso di uva sultanina. Va consumata preferibilmente con la buccia perché allontana il virus influenzale.
A Settembre possiamo consumare anche fichi, melone, pesche e susine. Queste ultime meritano una menzione a parte.
La susina è un delizioso frutto dalla polpa carnosa e dal colore giallo, rosso o blu notte a seconda della varietà. È ricca di potassio, calcio, fosforo, vitamina A, vitamina C e vitamina B1 e B2. Produce effetti lassativi per via di una sostanza chiamata difenili satina che stimola la motilità intestinale. E grazie alla presenza del calcio aiuta a combattere l’osteoporosi. Va acquistata fresca e consumata non troppo acerba, per gustarne meglio i sapori. Questo frutto necessita di una maturazione molto lunga e per accelerare il processo si preferisce conservarlo a temperatura ambiente. Invece, per susine già mature la conservazione in frigo va benissimo. Hanno un basso contenuto calorico, 42 calorie per 100 gr, che aumenta in caso di frutto essiccato.
A Settembre arrivano anche broccoli, cavoli, cetrioli, insalate, spinaci, zucche e zucchini. Sulle proprietà benefiche e antitumorali dei cavoli si è discusso molto. Certo è che contengono un’enorme quantità di vitamine: proto vitamina, vitamina A, vitamine B1, B2, B9, PP, C, K, U. E minerali: fosforo, calcio, ferro, zolfo, potassio, rame, magnesio, iodo, e arsenico. Tuttavia lessarli fa perdere molte delle sostanze benefiche nell’acqua di cottura. Il cavolo può essere consumato anche sotto forma di succo. Il succo di cavolo fresco è un’ottima cura dell’ulcera peptica. Mixato con carote e limone è un toccasana in situazioni di stress. Delle proprietà salutari del cavolo se n’è accorta anche l’industria della bellezza che lo utilizza come ingrediente di prodotti vitalizzanti per la pelle.

scritto da: di Carmen il 3 settembre 2011
fonte: http://www.tuttogreen.it/la-spesa-di-stagionedel-mese-di-settembre/

Vivere a Basso Consumo

Una casa in legno sulle colline romagnole e una famiglia all’insegna dell’efficienza energetica

       

Vi racconto l’esperienza di una giovane famiglia che ha scelto di allontanarsi dai ritmi, dai rumori e dall’inquinamento della vita cittadina e, con il mio aiuto, di costruirsi una casa in legno, ad alta efficienza energetica, immersa nel verde delle colline cesenati. 

Ciao Paolo, con tua moglie Sandra e la vostra bambina vi siete da poco trasferiti nella vostra nuova casa. Che cosa vi ha spinto a cambiare così radicalmente il vostro modo di vivere, lasciando una città bella e vitale come Ravenna per isolarvi nelle colline di Cesena? 

Il nostro sogno era davvero quello di cambiare vita, in quanto sia io che mia moglie, venendo da una adolescenza vissuta in campagna, non siamo proprio riusciti ad abituarci alla vita di città, neppure nella bellissima Ravenna. Il luogo che abbiamo scelto per la nostra nuova casa ci regala pace e tranquillità, ma non ci sentiamo assolutamente isolati. L’unica scomodità deriva dal fatto che io continuo a lavorare a Ravenna, anche se con un mio collega di Cesena ci alterniamo l’auto e questo mi rende decisamente meno monotona la vita da pendolare. 

martedì 4 settembre 2012

Debito pubblico e Fiscal Compact ... facciamoci due conti

Un quadro catastrofico, fuori dalla propaganda di regime...

Allora il debito pubblico italiano è di 2000 miliardi ed è al 120% del rapporto con il PIL. Ridurre di un ventesimo l'anno, la somma eccedente il 60% del rapporto con PIL (questo chiede in pratica il Fiscal Compact ), vuol dire ridurre di un ventesimo l'anno esattamente la metà, cioè un ventesimo di 1000 miliardi: manovre da 50 miliardi l'anno, in buona sostanza, per 20 anni.


il governo tecnico
Problemi:
  1. Dopo nove mesi di austerità e rigore il debito è aumentato dal 120 a 123% del rapporto con il PIL che è ulteriormente crollato; 
  2. La Spending Review con il  Fiscal Compact non c'entra nulla; 
  3. Il pareggio di bilancio con il F.C. non c'entra assolutamente nulla; 
  4. La crescita dell Italia non è a pari a ZERO, ma è a - 2,5% (MENO 2,5% ), quindi, in pratica decresciamo. 
Solo uno sprovveduto, può pensare di far crescere il PIL del 2% l'anno, in un Paese dove:
  1. La produzione industriale è in caduta libera;
  2. I consumi sono crollati; 
  3. Le aziende chiudono una dopo l'altra;
  4. La disoccupazione è dilagante; 
  5. Le tasse sono le più alte del mondo; 
  6. La benzina è la più cara al mondo;
  7. L'economia è stata sventrata; 
  8. Il tessuto produttivo è in fase di disgregazione; 
  9. Le esportazioni sono crollate mandando in deficit la bilancia dei pagamenti, e quindi siamo costretti a indebitarci con l'estero per finanziare le importazioni;
  10. La spirale del debito con l'estero, di conseguenza, ci costringe ad indebitarci sempre di più con l'estero per pagare gli interessi sempre più alti, all'estero sempre.

R.I.P. Michael Clarke Duncan

Addio John Coffey…


L’attore statunitense Michael Clarke Duncan, divenuto celebre per la sua interpretazione di John Coffey ne Il Miglio Verde, è morto oggi all’età di 54 anni. Si guadagnò la nomination all’Oscar con un ruolo, quello del gigante nero con poteri paranormali ingiustamente condannato a morte, nella commovente pellicola diretta da Frank Darabont tratta dal romanzo omonimo di Stephen King. Il suo imponente fisico (era alto quasi due metri e pesava oltre 150 kg) lo imprigionava in ruoli da caratterista.
Michael Clarke Duncan, nonostante l’apprezzamento della critica e del pubblico, rimase comunque confinato in ruoli secondari senza più toccare le vette raggiunge con il personaggio di Coffey. Ha partecipato comunque a film come Il pianeta delle scimmie, Daredevil, The Island e Sin City e, nelle vesti di doppiatore (il suo vocione aveva un certo fascino) in Kung Fu Panda. L’attore era stato colpito da grave infarto il 13 luglio scorso e da allora non si era mai completamente ripreso rimanendo a lungo in terapia intensiva, la morte è sopraggiunta soltanto oggi ancora a causa dell’insufficienza cardiaca del suo cuore ormai malandato. La sua scomparsa ha scatenato una notevole commozione negli Stati Uniti dove il trend topic “R.I.P Michael Clarke Duncan” si è immediatamente imposto.

fonte: http://www.youmovies.it/2012/09/04/addio-john-coffey/

lunedì 3 settembre 2012

Nuovo telecomando da programmare?

Avete acquistato un nuovo telecomando "universale" e dovete settarlo per la TV, il DECODER, l'AMPLIFICATORE, il DVD,  ecc...

Ovviamente in "quel momento" il manuale del TV è sparito e su internet non trovate nulla...
ecco quindi la lista di tutti i dispositivi possibili ed immaginabili con relativo codice:

TV CODES
ABEX: 120 ADMIRAL: 701 918
ADVENTURA: 019
AIKO: 407
AIWA: 121 221
ALLERON: 206
AMARK: 603
AMTRON: 906
AKAI: 801
AMSTRAD: 520
ANAM NATIONAL: 104 805 901 906 920
AOC: 002 003 102 119 217 302 502 814
ARCHER: 603
AUDIOVOX: 906
BANG & OLUFSEN: 620
BELCOR: 002
BELL & HOWELL: 506 601 701
BRADFORD: 906
BROKSONIC: 215 316
BROKWOOD: 002
CANDLE: 002 019 402 502
CAPEHART: 119
CELEBRITY: 801
CENTURION: 502
CETRONIC: 805
CITIZEN: 002 112 319 402 407 502 512 701 805 906
CLAIRTONE: 003
CLASSIC: 805
CLP: 021
CLP CLASSIC: 004 003 002
COLORTYME: 002 502 602
CONCERTO: 002 502

Yerba Mate: proprietà, benefici ed usi

La yerba mate è una pianta dalle proprietà benefiche originario del Sud America, dalle cui foglie viene ricavato un infuso utilizzato da centinaia di anni come un rimedio naturale: ad esso infatti vengono attribuite importanti proprietà che, spiegate più avanti, possono essere così riassunte: aumenta l’energia, brucia i grassi, purifica il sangue, stimola la digestione, pulisce l’intestino, stimola il cuore, antiossidante e quindi combatte i radicali liberi, rafforza il sistema immunitario, studiata come cura contro le cellule tumorali del colon.
La primaria constituzione fitochimica di yerba mate comprende xantine (caffeina, teobromina e teofillina), saponine e 10% di acido clorogenico. Sono anche prensenti steroli simili all’ergosterolo e al colesterolo, e alcune nuove saponine localizzate nella foglia (chiamate metasaponine). Le saponine sono elementi chimici dalle rinomate attività farmacologiche, inclusa l’azione di stimolante del sistema immunitario, recentemente documentata dalla ricerca. In più, la foglia di yerba mate è una ricca fonte di vitamine, minerali e di 15 amminoacidi.
Tale infuso è ormai diffuso in tutto il mondo, ed appositi studi scientifici hanno dimostrato che è in grado inoltre di favorire la digestione, diminuendo in modo significativo la quantità di tempo nella quale il cibo rimane conservato nello stomaco e nell’intestino, contribuendo così ad una sensazione di pienezza migliore e ad un apporto di energia alle cellule molto più efficace e veloce.
Alcuni ricercatori svizzeri hanno condotto uno studio (nel 1999) che indicava come yerba mate potesse essere di aiuto nella perdita di peso. Hanno notato infatti un effetto termogenico negli individui sani indicativo di un aumento proporzionale dei grassi bruciati come energia. In un altro studio, yerba mate è stata somministrata assieme a guaraná e damiana: la combinazione ha prolungato lo svuotamento gastrico (inducendo una prolungata sensazione di sazietà) e ridotto il peso corporeo.

Un recente brevetto statunitense (2002) cita yerba mate per la sua capacità di inibire in vitro il monoaminoosidasi (MAO) del 40-50%, e sostiene che yerba mate potrebbe essere utile per una serie di disturbi come “depressione, disturbi dell’attenzione e della concentrazione, disordini dell’umore ed emozionali, morbo di Parkinson, disturbi extrapiramidali, ipertensione, abuso di sostanze, disordini alimentari, sindrome da astinenza e cessazione da fumo”.
Numerosi studi hanno dimostrato una significativa attività antiossidante della yerba mate. I suoi alti valori antiossidanti sono stati collegati all’assorbimento rapido degli elementi antiossidanti presenti nelle sue foglie. Un infuso di foglia ha infatti una documentata azione inibitoria della periossidazione dei lipidi, in particolare dell’ossidazione delle LDL (lipoproteine a bassa densità) che si ritiengono essere il fattore iniziale nella patogenesi dell’arteriosclerosi.
Il mate è uno stimolante energetico, grazie, principalmente, alla caffeina contenuta nelle foglie di yerba mate (la yerba mate contiene più caffeina dei chicchi di caffè), ma anche agli altri alcaloidi presenti nelle foglie, come la mateina e la teofillina, che si trovano anche nel tè verde.
La yerba mate è quindi una fonte sane e ricca di caffeina, i cui effetti durano di solito più a lungo rispetto a quelli del caffè e sono largamente più tollerati nel suo complesso.

Il Dodecaedro romano

Il mistero irrisolto del dodecaedro romano: a cosa serviva? Ipotesi a confronto

C'è un piccolo oggetto di 2 mila anni che sta facendo impazzire gli archeologi di tutto il mondo e che non ne vuole sapere di svelare i suoi segreti. Si tratta del "Dodecaedro Romano", nome attribuito ad una serie di piccoli oggetti cavi in bronzo o in pietra, composti da dodici facce pentagonali piane, ciascuna con un foro circolare di 8 centimentri al centro. Le dimensioni di questi enigmatici oggetti varia dai 4 agli 11 centimetri e si stima risalgano al II o III secolo d.C.
Attualmente, tra collezioni private e musei, si conservano circa un centinaio di dodecaedri. I misteriosi reperti sono stati rinvenuti in ogni parte dell'Europa: dal Galles all'Ungheria, dall'Italia alla Germania. La funzione e l'utilizzo del dodecaedro romano rimane un mistero e tutti i tentativi di risolvere l'enigma sono andati a vuoto, anche perchè non sono menzionati in nessun resoconto, cronaca o immagine dell'epoca romana.

Sono state avanzate le più svariate ipotesi sull'utilizzo del Dodecaedro Romano, dal porta candela al giocattolo, dall'osservazione astronomica al calcolo ingegneristico, dall'oggetto decorativo alla funzione religiosa. C'è anche chi ha avanzato ipotesi più esotiche, considerando la Teoria di Atlantide o l'ipotesi aliena, partendo da una semplice domanda: il misterioso dodecaedro è stato veramente creato e utilizzato dai romani, oppure è stato definito "romano" semplicemente perchè è stato rinvenuto nei siti che una volta facevano parte dell'Impero Romano?

Le ipotesi più semplici
dodecaedro-romano-02.jpgIl Dodecaedro Romano non è menzionato in alcuna fonte antica, quindi, l'unico modo di procedere è avanzando delle ipotesi sul suo utilizzo. Sebastian Heath, professore presso l’Istituto per lo studio del mondo antico presso l’Università di New York, in un intervento su Fox News di qualche tempo fa, ammise di non avere nessuna idea precisa su cosa sia il dodecaedro. Partendo dallo spunto di Heath, i lettori di Fox News hanno avanzato le più svariate ipotesi.
C'è chi crede si tratti di un semplice campanello e chi di un porta candela. Qualcuno ha ipotizzato che, dopo averlo riscaldato, venisse utilizzato per massaggi rilassanti. Secondo un lettore, il dodecaedro potrebbe essere un giocattolo per bambini, o anche un semplice oggetto decorativo. Il prof. Heath è rimasto molto colpito dalla quantità di ipotesi, tutte potenzialmente valide, ma nessuna chiaramente definitiva.

sabato 1 settembre 2012

News da Urano

Nuove Spettacolari Macchie Comparse nell'Atmosfera di Urano!

Immagine di Urano ottenuta dalla camera WFC3 del telescopio Hubble, il 25 Dicembre 2011. Credit: Ted Stryk, STScl/Heidi Hammel

Urano è uno dei più affascinanti e meno conosciuti mondi del Sistema Solare. Non è mai stato visitato da alcuna sonda dedicata e gli unici dati che abbiamo provengono dalla sonda Voyager2 e da osservazioni fatte con telescopi terrestri e spaziali. Purtroppo, essendo distante quasi 3 miliardi di km dal Sole (19 unità astronomiche (quasi 4 volte più lontano dal Sole rispetto a Giove)), è difficile da tenere d'occhio. Ma occasionalmente viene fotografato e ogni volta svela qualche piccola sorpresa. L'articolo di copertina dell'ultimo numero della prestigiosa rivista scientifica Icarus è dedicato proprio ad Urano perché Larry Sromovsky insieme ad altri 16 scienziati, hanno segnalato la scoperta di nuove macchie nelle nuvole dell'atmosfera di Urano. Nelle latitudini nordiche del pianeta occasionalmente si formano tempeste molto grosse e sono state osservate simili macchie nel 1999, nel 2004, nel 2005 e poi basta fino all'anno scorso.