La Troika pronta al commissariamento dell’Italia grazie ai partiti. Regioni a rischio austerità.
Tutti i partiti
presenti in Parlamento, considerando irrilevanti i ripensamenti
ininfluenti dell’ultimo momento, hanno servito su un piatto d’argento le
politiche di austerità al governo Monti ed il salvataggio delle banche
con i soldi dei cittadini.
Secondo
recentissime notizie di stampa (ANSA, 4 ottobre 2012), nella bozza della
legge di attuazione del pareggio di Bilancio in Costituzione si
prevede, tra le altre cose, l’istituzione di una “Fiscal Commission”
preposta al controllo del Bilancio dello Stato e di tutte le regioni.
Quali margini
di autonomia decisionale resteranno alle istituzioni rappresentate
mediante elezioni democratiche? Da chi sarà composta questa Commissione e
quale sarà il livello di ingerenza nella definizione della politica
nazionale e locale?
La Grecia e la
Spagna sono dietro l’angolo. Fra tagli alla spesa, agli investimenti,
all’istruzione e alla Sanità, nuove imposte, scudo fiscale, stipendi
pubblici congelati e limitazione dei pensionamenti anticipati il governo
Rajoy ha attuato manovre per 92 miliardi di euro. L’ultima di settembre
(40 miliardi) è sfociata in durissime proteste di piazza.
Non lasciatevi
ingannare dall’opposizione da “palcoscenico” e dalle tifoserie
giornalistiche, questa Europa della finanza e del debito non ha trovato
opposizione nei mesi che hanno preceduto le votazioni in Parlamento sui
provvedimenti mediante cui si intende oggi far pagare la crisi agli
italiani.
Trattato MES/ESM, Fiscal Compact ed equilibrio di bilancio in Costituzione, un probabile “massacro” sociale.
Il MES
presentato alle masse come “fondo salvastati”, prevede un impegno
finanziario iniziale (potrebbe anche aumentare) di 125 miliardi di euro
da parte del popolo italiano in favore di una organizzazione
intergovernativa. La Spagna sta già programmando di chiedere
finanziamenti al “fondo salvastati” per salvare le proprie banche. Il
governo spagnolo si farà carico della restituzione del prestito qualora
gli istituti di credito dovessero fallire. “Fondo salva stati” o “fondo
salva banche” con i soldi dei cittadini?
Con il Fiscal
Compact, in nome di una riduzione del debito pubblico e del deficit, si
dovranno risparmiare 45 miliardi di euro l’anno.
L’equilibrio (o pareggio) di bilancio in Costituzione limita fortemente i margini di spesa dello Stato e delle Regioni.
Il principio è
stato introdotto negli artt. 81, 97, 117 e 119. Particolare attenzione
meritano le disposizioni che vincolano anche le regioni e le altre
amministrazioni locali.
E’ stato
attuato un più accentuato collegamento delle PA con l’ordinamento
dell’UE: “le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento
dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la
sostenibilità del debito pubblico” (art. 97).
La funzione di
“armonizzazione dei bilanci pubblici” ha subito una totale
centralizzazione, nel senso che con la modifica dell’art. 117 della
Costituzione è passata dall’ambito delle materie di legislazione
concorrente Stato-Regioni a quello di esclusiva competenza statale.
Nell’art. 119
si pongono invece espliciti vincoli all’autonomia finanziaria di Comuni,
Province, Città metropolitane e Regioni sottoposte, in virtù della
modifica, al “rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci” e alla
“osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti
dall’ordinamento dell’Unione europea”.
Lidia Undiemi
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