Tuttavia nel survival è largamente condivisa ed accettata "la regola del tre", a volte con qualche variante minore.
Come solitamente si fa per gli aspetti concettuali/teorici del survival , i principi sono volutamente mantenuti il più semplice possibile, e facili da ricordare, ad esempio tramite l'uso di acronimi o altri sistemi di memorizzazione. Questo perchè nel momento dell'emergenza non si possono ne commettere errori, ne perdere tempo prezioso nel ricordarsi cosa bisogna fare.
La regola del 3 ha come scopo quello di mettere nell'ordine giusto gli elementi che possono portarci alla morte in caso di incidente o emergenza. Una volta messi in ordine è più semplice sapere quale livello di importanza ed urgenza hanno i diversi aspetti di una emergenza.
"Posso sopravvivere:
- 3 minuti senza aria
- 3 ore senza riparo
- 3 giorni senza acqua
- 3 settimane senza cibo"
- 3 mesi senza speranza
- 3 anni senza amore"
Risultano quindi subito chiare due cose:
- abbiamo una lista di priorità in base a cui considerare quali azioni mettere in atto per prime
- non può essere definita una regola per ogni individuo: c'è chi riesce a tenere il fiato 1 minuto, chi 5, e anche la sopportazione della fame e della sete sono molto soggettive ed influenzate da elemendi al contorno quali l'alimentazione dei giorni o mesi precedenti e il dispendio calorico (a sua volta dovuto a tanti diversi fattori)
- non può essere definita una regola : non è infatti detto che mi trovi sempre in una situazione in cui tutti questi aspetti (ventilazione, mantenimento della temperatura corporea, provviste) siano contemporaneamente a rischio e quindi, in alcune specifiche situazioni le priorità possono cambiare
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