giovedì 16 agosto 2012

Dentifricio Casalingo

Ecco alcune ricette su come farsi in casa il dentifricio naturale, il motivo nasce dal fatto che, documentandomi, ho scoperto che le sostanze contenute nei più comuni dentifrici sono dannosissime per l'organismo (vedi fondo dell'articolo)

Ricetta 1: Dentifricio Classico
Ingredienti:
Salvia essicata 3 cucchiaini
Menta essicata 2 cucchiaini
Sale un pizzico
Bicarbonato di sodio 3 cucchiaini
Tea Tree Oil  5 gocce
Glicerina vegetale (la trovate in farmacia o erboristeria, anche chiamato glicerolo) quanto basta
Procedimento:
Con un mortaio pestate le foglie secche e il sale fino a rendere il tutto una polverina, poi aggiungete il bicarbonato, mescolate, aggiungente la glicerina fino ad avere la consistenza desiderata (di solito qualche cucchiaio) e poi aggiungete le gocce di olio essenziale.
La glicerina darà una consistenza pastosa al composto, che assumerà le sembianze di un vero e proprio dentifricio sbiancante naturale; inoltre, farà sì che gli ingredienti si amalgamino perfettamente e non vadano a graffiare lo smalto dei denti con la loro granulometria.
Con le quantità indicate ne otterrete circa 50 ml che ad una persona bastano circa 2 mesi, infatti ne basta poco sullo spazzolino.
Consigli:
Io uso il sale rosa dell'Himalaya che è più puro e dal sapore meno forte.
Per ottenere un risultato ottimale usate ingredienti biologici.

Ricetta 2: Dentifricio in polvere Azione Totale (non adatto a denti sensibili)
Ingredienti:
- Bicarbonato di sodio 2 cucchiaini (sbianca e neutralizza l'acido prodotto dai batteri che corrode lo smalto)
- Cenere di legno filtrata 2 cucchiaini (contiene idrossido di potassio che disinfetta e sbianca)
- Salvia essiccata 2 cucchiaini (proprietà antisettiche e nota per i benefici di denti e gengive)
- Menta essiccata 1 cucchiaino (se volete potete inserire la Malva che ha la proprietà di curare le infiammazioni del cavo orale)
- Timo essiccato 1 cucchiaino (antibatterico e sbiancante)
- pizzico di sale
- Olii essenziali a piacere, da preferire quelli di Menta, Tea Tree, Neem, Chiodi di garofano
Procedimento:
Con un mortaio pestate le foglie secche e il sale fino a rendere il tutto una polverina, poi aggiungete il bicarbonato e la cenere.
Mescolate.
Aggiungete a piacimento olii essenziali.
Avete ottenuto un potente e naturale dentifricio in polvere!
Bagnate la punta dello spazzolino e immergetelo nel dentifricio: ne basta poco per ottenere dei denti lucidi e puliti.
Con le dosi sopra dovrebbe durarvi 1-2 mesi.

Ricetta 3: Dentifricio denti sensibili
Ingredienti per 100 g di prodotto:
- 70 g di argilla verde ventilata
- 5 g di foglie di salvia essiccate e ben triturate (devono essere quasi polverizzate)
- Acqua (meglio distillata) quanto basta
- 15 gocce di olio essenziale di salvia
- 10 gocce di olio essenziale di menta piperita
- 15 gocce di tea tree oil
- 10 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano
- siringa per dolci
- tubetto di dentifricio vuoto accuratamente lavato e disinfettato con alcool puro (per uso alimentare)
Procedimento:
Versate l'argilla e le foglie sminuzzate di salvia in un ciotolino di plastica ed amalgamate con l'acqua distillata fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo (la consistenza deve essere simile a quella del comune dentifricio), via via aggiungete gli oli sempre continuando a mescolare il preparato, infine aggiungete la tintura di chiodi di garofano e quando tutti gli ingredienti si son bene amalgamati riempite la vostra siringa per dolci con questo impasto ed aiutandovi col beccuccio sottile (quello per le iscrizioni al cioccolato per intenderci) riversate il tutto nel tubetto  vuoto di dentifricio, tappate, etichettate ed iniziate ad usarlo quotidianamente, sostituendo la pasta dentifricia che utilizzate di solito.
Spiegazione degli ingredienti:
L' Argilla Verde reperibilissima in qualsiasi erboristeria ed anche piuttosto economica è antisettica, antitossica, assorbente, battericida, disinfiammante, cicatrizzante ed energizzante, niente di meglio per una bocca sana ed un sorriso smagliante. Utilizzata come ingrediente principale del nostro dentifricio rende i nostri denti bianchissimi e le nostre gengive più forti.
La Salvia Officinalis è uno dei più antichi dentifrici. Le foglie venivano strofinate su denti e gengive con poco sale in polvere. La sapevano lunga i nostri avi!!!!! Stimolante, rivitalizzante, antisudorifera, antibatterica, antinfiammatoria, antiossidante, calmante ed emolliente, la salvia viene usata spesso in caso di infiammazioni della bocca e della faringe.
La Menta Piperita con la sua azione anestetica, rinfrescante, tonificante, stimolante e leggermente astringente non manca mai nei comunissimi dentifrici.
Il Tea Tree Oil è un eccellente antibatterico, disinfettante, antimicotico ed antiparassitario ed è molto utile l'uso quotidiano per mezzo di gargarismi o sciacqui per l'igiene orale.
I Chiodi di Garofano con la loro energica azione antisettica, antinevralgica, antispasmodica vengono ancora oggi utilizzati per lenire il mal di denti; basta qualche goccia di olio essenziale o tintura sul dente dolente per avere un immediato sollievo!!!
Fonte: http://impatiens-magicanatura.blogspot.com/2011/09/dentifricio-fatto-in-casa.html sito molto bello che consiglio di visitare!

Ricetta 4: Pasta dentifricia classica
Ingredienti:
- 5 cucchiaini di bicarbonato di sodio in polvere
- 5 foglie di salvia fresca
- 5 foglie di menta fresca
- 2 cucchiaini colmi di xilitolo granulare
- 1 capsula molle di vitamina E (Ephinal 300)
- 2 cucchiaini di gomma arabica in polvere
Procedimento:
Cogliete, lavate e tritate le foglie di salvia e di menta e mettetele in una ciotolina. Portate a bollore una piccola quantità di acqua, pari a circa una tazza da tè. Non appena l'acqua inizierà a bollire spegnete il fuoco e mettete in infusione le foglie di salvia e menta tritate in precedenza. Attendete 4 o 5 minuti e filtrate l'infuso. Prendete la capsula di vitamina E e bucatela con uno spillo, spremetela facendo cadere il contenuto nell'infuso ancora caldo e mescolate energicamente. Ora sciogliete lo xilitolo nel liquido mescolando fino a completa dissoluzione. A questo punto versate nel liquido il bicarbonato e la gomma arabica mescolando il tutto finchè non comincerà ad addensarsi, se è ancora troppo fluido aggiungete un altro cucchiaino di gomma arabica, mescolate e lasciate raffreddare per bene. Il dentifricio è pronto per l'uso!
La gomma arabica può essere acquistata nei colorifici e nei negozi di belle arti, lo xilitolo invece potete ordinarlo QUI, mentre la vitamina E si compra in farmacia.
Spiegazione degli ingredienti:
La colpa maggiore della formazione della carie sui denti appartiene all'acidità che si forma nel cavo orale tramite la fermentazione aerobica dei batteri presenti nella bocca, che digerendo gli zuccheri li trasformano in CO2 e acido acetico, l'acido corrode lentamente lo smalto mettendo a nudo la dentina sottostante. Il bicarbonato serve quindi a neutralizzare l'acido acetico nel momento stesso in cui si forma, contribuendo inoltre a creare per lungo tempo un ambiente alcalino e inoltre la sua discreta abrasività aiuta molto la pulizia dei denti, lasciandoli lisci e perfettamente puliti.
La salvia possiede note proprietà benefiche sulle gengive e la menta rinfresca l'alito.
La vitamina E serve più che altro come conservante, per evitare l'ossidazione degli elementi estratti dalle erbe usate per fare l'infuso.
Lo xilitolo è l'unico zucchero naturale che i batteri non possono metabolizzare, quindi agisce da dolcificante che però non contribuisce a cariare i denti. Certo, usarlo per farne dentifricio è quasi sprecato ma non ne serve molto, in fondo.
La gomma arabica è una miscela di resine vegetali commestibili molto usata nell'industria come addensante e anche per fare i chewing-gum. In questo caso serve, appunto, per rendere più denso e pastoso il preparato.

Fonte: http://xmx.forumcommunity.net/


Sostanze contenute nei normali dentifrici:
Aqua, Sorbitol, Hydrated Silica, PEG-32, Zinc Citrate, Sodium Lauryl Sulfate, Aroma, Cellulose Gum, Sodium Fluorite, Triclosan, Sodium Saccharin, Eugenol, Limonene, CI 42051, CI 47005, CI 77891.

Il Triclosan (5-chloro-2-(2,4-dichlorophenoxy)phenol) è’ in circolazione da oltre 30 anni e inizialmente era impiegato nelle strutture sanitarie come disinfettante, soprattutto in ambito chirurgico. Ha un’azione principalmente antibatterica, ma possiede anche un certo potere antimicotico e antivirale. L’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale americana) classifica il Triclosan come un pesticida e lo considera una sostanza tossica per l’uomo e inquinante per l’ambiente. Da un punto di vista molecolare, il Triclosan è molto simile alle sostanze tra le più tossiche sul Pianeta: diossine, PCB e Agente Arancio (potente erbicida e defoliante usato dagli americani nella guerra del Vietnam per stanare i vietgong dalle foreste). Lo stesso procedimento di produzione di questo agente microbico può generare diossine che si ritrovano poi come residui nel prodotto finale. Ulteriori quantità di diossina sono poi prodotte dopo l’esposizione alla luce solare dell’agente antisettico. Un altro pericolo deriva dal contatto di saponi e dentifrici al tricolosan con acqua di rubinetto, spesso pesantemente addizionata con cloro. Un recente studio ha infatti dimostrato che le molecole di cloro reagiscono con il Triclosan  e generano cloroformio, sostanza molto tossica per il fegato, i reni e il sistema nervoso centrale. I produttori dichiarano con orgoglio che gli ingredienti antibatterici dei dentifrici continuano ad agire per oltre 12 dopo che vi siete lavati i denti. Un tempo più che sufficiente per essere assorbito dalle mucose. Attraverso l’uso di dentifrici e altri prodotti per l’igiene, il Triclosan e le diossine entrano quindi nel nostro corpo e si accumulano soprattutto nei tessuti adiposi, considerata la loro lipofilia (affinità per il grasso). A dimostrazione di questo, uno studio svedese del 2002 ha evidenziato la presenza di alti livelli di Triclosan in 3 campioni su 5 di latte materno. Inoltre, è noto che le diossine rappresentano un serio pericolo per la salute umana. Oltre che ritenute cancerogene, sono in grado di indebolire il sistema immunitario, ridurre la fertilità e causare difetti congeniti. Hanno un potente effetto ormonale (hormone disruptors), si accumulano nel corpo e possono per lungo tempo interferire con i normali ormoni del nostro organismo.  In particolare, il Triclosan ha mostrato di possedere un effetto, seppur debole, di tipo androgenico. L’uso regolare di prodotti che contengono triclosan può portare alla formazione di ceppi batterici resistenti, così come succede con l’abuso di antibiotici. Studi di laboratori hanno già evidenziato diversi ceppi resistenti a questo agente antisettico. Alla fine, non solo il Triclosan nei detergenti è inutile per prevenire le malattie infettive, ma addirittura le può favorire. L’uso di creme e deodoranti al Triclosan è stato anche associato alla maggiore insorgenza di micosi cutanee. Infatti nonostante i facili e ingannevoli proclami della propaganda, apposite ricerche non hanno mai dimostrato un reale beneficio derivato dall’aggiunta di sostanze antimicrobiche nei prodotti per l’igiene personale e dell’ambiente. Una ricerca condotta in 200 case ha dimostrato che l’ uso regolare di saponi e detergenti antimicrobici non riduceva affatto il rischio di malattie infettive tra le persone che vi abitavano.
Del Sodium Fluorite, ovvero il  fluoruro di sodio, ne abbiamo già ampiamente discusso esponendo i danni arrecati da questa tossica sostanza. Il Dr. Charles Gordon Heyd, Ex Presidente dell'American Medical Association (AMA) ha dichiarato che "Il fluoruro è un veleno corrosivo che produce seri effetti su largo spettro". Secondo il Dr. William Marcus, Senior Toxicologist presso la E.P.A. (l'agenzia governativa ambientale statunitense), "L'E.P.A. deve agire immediatamente per proteggere i cittadini, non solo sulla base dei dati sul cancro, ma sull'evidenza delle fratture alle ossa, artriti, mutagenesi e altri effetti".
Ecco alcuni dati riassuntivi:
Molti studi scientifici dimostrano gli effetti negativi del floruro di sodio che viene inserito, oltre ache nei dentifrici, anche nelle acque potabili.
Nel 1944 il Journal of American Dental Association scrisse che la fluorazione causa OSTEOPOROSI, GOZZO e malattie alla spina dorsale.
Nel 1990 uno studio confermo' la correlazione tra fratture ossee e fluoro. La Cornell University scopri inoltre danni ai reni.

Mentre uno studio del 1978 dell'Universita' di Yale scopri che bastava 1ppm di FLUORURO per diminuire resistenza e elasticita' delle ossa (nei dentifrici commerciali ce n'è in media 1500 ppm).
Nel 1987 NCI americana (Istituto dei Tumori) stabiliva relazione tra cancro (osteocarcinoma) e fluoro nell'acqua potabile.
La Fluorizzazione delle forniture idriche e' quindi una prassi amorale, non necessaria ed iniqua, e fra i suoi sostenitori si annoverano potenti interessi acquisiti del settore industriale, governativo (USA) e della professione medica /ondotoiatrica.

Il fluoruro si accumula nelle ossa e le rende piu' fragili e soggette a fratturarsi.
Inoltre la principale sostanza contenuta negli psicofarmaci e' il FLUORO.
Il fluoro distrugge la flora batterica e gli enzimi. Il Dott. Durrant-Peatfield ci dice che il fluoro è un veleno che distrugge gli enzimi. Il suo accumulo nella tiroide è causa di squilibri ormonali. E'associato a malattie autoimmuni oltre all'osteoporosi, l'osteosarcoma e perfino un'aumento del cancro alla tiroide.
Il fluoruro di sodio è un ingrediente comune dei veleni per topi e scarafaggi, degli anestetici, dei farmaci psichiatrici e ipnotici e del gas nervino. È uno degli ingredienti base del Prozac e del gas nervino Sarin usato nell'attentato al sottopassaggio della metropolitana giapponese. Prove scientifiche indipendenti hanno rivelato che il fluoruro causa vari disturbi mentali e rende le persone stupide, docili e sottomesse.
Polyethylene Glycol (PEG): è un Tensioattivo, e viene inserito nei dentifrici in quanto dotato di proprietà detergenti e schiumogene; in più dissolve altri ingredienti non solubili in acqua. E' potenzialmente cancerogeno.
Sodium Lauryl Sulfate (SLS): è anch'esso un Tensioattivo. Ruth Winter, autore del libro "A Consumer’s Dictionary of Food Additives" afferma che il SLS è soltanto un irritante per la pelle, per Epstein e Steinman, autori del "The Safe Shopper’s Bible", esso risulta irritante anche per gli occhi e le mucose. Judi Vance, autrice del libro "Beauty To Die For", invece si spinge oltre facendo riferimento a degli studi giapponesi che evidenziano un danno al DNA. Lo studio della Invitrogen Corporation del 23 Marzo 1998, oltre ai sopraccitati effetti aggiunge problemi vascolari, polmonari e complicanze su embrioni e/o feti (fetotoxicity). Uno studio del Toxicology Data Network, denominato "Effetti degli additivi farmaceutici sulla sintesi e nei meccanismi di riparazione del DNA" (Effect of pharmaceutical additives on the synthesis of DNA and on repair mechanism), accusa l'SLS  di bloccare la sintesi del DNA.

Sodium Saccharin: Saccarina, è stato il primo dolcificante artificiale, è 300 volte più dolce dello zucchero. Viene chiamato E 954 nei prodotti alimentari. Su Wikipedia si trova scritto: "Fin dalla sua introduzione la saccarina è stata al centro di preoccupazioni sulla sua potenziale nocività. Durante gli anni sessanta diversi studi hanno suggerito che la saccarina fosse un cancerogeno per gli animali. L'allarme tocca il livello massimo nel 1977, dopo la pubblicazione di uno studio in cui si rileva un aumento dei casi di cancro alla vescica nei ratti alimentati con alte dosi di saccarina. Quell'anno la saccarina viene vietata in Canada." Ancora: questo video Toxic Ingredient #1 - Saccharin Or Sodium Saccharin (Ingrediente Tossico #1: Saccarina o Saccarina di sodio) spiega alcuni motivi per cui non ritenere questo ingrediente molto affidabile.

CI: sono coloranti. (CI 42051) Origine: colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Funzione: colorante blu-violetto(C.I. 47005) Origine: colorante sintetico di catrame di carbon fossile. Funzione: colorante che va dal giallo opaco al giallo-verdognolo. (CI 77891) Titanium Dioxide: è pigmento inorganico. Si presenta sotto forma di polvere di colore bianco insolubile. Su Wikipedia riguardo al Diossido di Titanio si trova scritto: "Gli effetti sulla salute umana non sono ancora ben compresi [...] La polvere di biossido di titanio, se inalata, è stato classificata dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogena."


Se decidete di non assumere più queste sostanze scoprirete di avere molta più energia, forza e lucidità perchè ora l'organismo è più pulito e non deve usare energia per difendersi da qualcosa.

articolo tratto da : http://dioni.altervista.org/Dentifricio_fatto_in_casa.html